Max Verstappen nella parte finale dell’ultimo G.P. è stato giudicato nervoso e patire le prestazioni del compagno di squadra che, oggi come oggi, condivide il numero delle vittorie andando anche a raccogliere i punti del giro veloce in gara, oltre alla vittoria nel Sprint Race.
L’atteggiamento del campione del mondo ha però una giustificazione che non lascia dubbi. Per una strategia concertata la squadra lo ha chiamato per il suo pit stop in un preciso momento della gara che stava dominando visto che si stavano manifestando dei segnali di un decadimento delle gomme posteriori.
Parallelamente la monoposto di De Viers rimaneva ferma con un braccetto rotto dello sterzo ed in una posizione “imbarazzante” che ha obbligato all’ingresso della Safety Car.
I tempi necessari per il pit stop gli hanno fatto perdere delle posizioni, ovvero si è trovato ad inseguire proprio nel momento in cui è stato necessario far entrare in pista la Safety Car.
Situazione ottimale, per tutti i suoi avversari, per scatenarsi ad effettuare il pit stop. necessario, obbligatorio, ed ormai, comunque, prossimo, senza dover “pagare” dazio come invece è successo a Verstappen per cui da lepre si è trovato ad essere inseguitore.
Senza questo inconveniente per lui si sarebbe comunque prospettata una lotta a stretto contatto con Perez che ha dimostrato di gradire il tracciato, ma in posizione vantaggiosa in quanto avendo a disposizione l’aria “fresca” e pulita che consente la gestione ottimale della monoposto.