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“Gli è tutto da rifare”

“Gli è tutto da rifare” in F.1. Di quelli che sono i risultati in pista si sa già tutto con una Red Bull che lascia tutti esterrefatti facendo vincere entrambi i piloti andando a volare a punteggio pieno, inseguita a debita distanza da Mercedes, Aston Martin e Ferrari.

Andando a vedere e leggere il complessivo si può notare come vi siano tante cose che lasciano ancora perplessi dai tracciati, alla fragilità delle monoposto, agli errori di gestione in pista e a tavolino diparte della FIA.

La “dominante” Red Bull ha dimostrato una cosa certa: veloce quanto basta, ma anche un pò troppo fragile se i piloti non sono dolci ed aggraziati e la fanno “correre” sui cordoli.

E’ il caso di Verstappen che ha dovuto partire dalla 15a casella in quanto sulla sua monoposto, nella seconda fase della qualifica, ha ceduto un semiasse, non solo, per un passaggio “garibaldino” su un cordolo.

Notte tempo e su permesso della Fia alla monoposto campione del mondo è stato rifatta, completamente tutta la parte meccanica posteriore, a valle del motore, cambio, differenziale, annessa idraulica e sospensioni per cui Verstappen ha potuto verificare che tutto girasse per il verso giusto solo in quel lasso di tempo in cui si apre e chiude la corsia box prima di andare ad allinearsi.

Buon per lui che i suoi meccanici siano molto preparati ed alla fine gli hanno consentito di andare a duellare per la vittoria con un compagno di squadra che non ha avuto la ben che minima sottomissione sfidandolo a suon di giri veloci, tranne quello della bandiera a scacchi, il cui punto consente all’olandese di essere ancor il leader tra i piloti..

Non una fragilità congenita, ma comunque un allarme per il futuro. Lo stesso dicasi per l’Aston Martin che ha lamentato un cedimento meccanico per Stroll che ha innescato l’ingresso in pista della Safety Car che ha lasciato molti dubbi sulla vera necessità della sua presenza a fronte di una sua versione virtual, più consona. Forse inutile anche questa.

Una beffa, non giustificativa del risultato finale, per la Ferrari che aveva già effettuato il doppio pit stop con entrambi i piloti pagando tempo e posizioni in classifica.

Alonso è stato al centro di inghippo “regolamentare” che lo ha visto, in seguito di un suo “errore” in allineamento di partenza, essere da primo estromesso poi riconfermato al terzo posto per il secondo pasticcio di giornata da parte della gestione della corsa che, ricordiamolo, ora ha una sede distaccata, ma in tempo reale, a Ginevra il cui compito è quello di evitare troppi problemi durante la gara.

La Ferrari non “digerisce” e gestisce la tipologia “hard” del battistrada presente sulle gomme fornite, mentre con la versione, soft, di giornata, le cose sono andate decisamente meglio, Come se questo non bastasse ed è al centro di quelle che dovranno essere le prese di posizione prossime nel mese di aprile da parte dei tecnici, per sviluppare la base del progetto, sulla monoposto di Leclerc si sarebbe, a detta del pilota, innescato un funzionamento anomalo del DRS, proprio nel momento in cui è arrivato alle spalle del suo compagno di squadra.

Il ritmo per entrambi è stato condizionato dalla gestione delle gomme, fermo restando che Leclerc si è dovuto adeguare ad una gestione che non gli peggiorasse il rendimento delle gomme nel cercare di attaccare il compagno di squadra, senza la certezza del perfetto funzionamento del DRS.