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Ferrari: rivoluzione piloti tra Wec e F1

Una volta, all’inizio dell’avventura della Ferrari in F.1 e nelle gare di durata, era normale vedere gli stessi piloti impegnati a 360° in tutte le categorie presenti nelle competizioni internazionali. Erano altri tempi, il campionato mondiale di F.1 non era sui 23 appuntamenti attuali, sarebbero stati 24 se in Cina non vi fosse il problema covid.

Un impegno che non lascia spazio ad altre iniziative anche in funzione del supporto relativo alla preparazione psicofisica che la F.1 di oggi richiede nei momenti di “intervallo” tra un appuntamento ed un altro.

Vi è ora una nuova impostazione, una sorta di trittico tra simulatore, gare di durata ed infine F.1. Un trittico che non interessa Leclerc e Sainz che sono impegnati in “esclusiva” solo con quanto è direttamente legato alla F.1, ovvero simulatore, prove e gare in pista

A loro supporto sono previsti ben 4 piloti che svolgono attività sportiva che spazia dal simulatore, alle funzioni di piloti di riserva e piloti ufficiali in tutte le attività che vedono impegnate il reparto delle attività sportive per le vetture a ruote coperte.

Quelle attività che hanno visto di recente la Ferrari essere dominante a livello iridato e mondiale a fronte dell’ansimante attività in F.1 sia dal punto di vista tecnico sia su quello organizzativo in pista.

Per “garantirsi”una continuità di risultati, ma anche per legare a doppio filo sia Giovinazzi sia Shwrtzman, che hanno come obiettivo “finale” in carriera quello di arrivare in F,1 dopo sembra essere utopistico che ciò possa accadere visto che nelle squadre “satelliti” vi è ampia discrezionalità decisionale, gli stessi, oltre ad alternarsi alle funzioni di terzo pilota pronti, a sostituire i piloti titolari in F.1, saranno impegnati nelle attività di vertice nell’ Endurance della Ferrari.

Situazione analoga è prevista per Fuoco e Rigon che svolgono l’impegno costante di sviluppatori nel programma, F.1 al simulatore. A tale proposito si ricordi che Fuoco, chiamato in emergenza ad effettuare uno dei test di metà stagione a Barcellona in pochi giri sviscerò che tra simulatore e pista vi era un divario di prestazione “enorme”.

Situazione che portò a rivoluzionare il programma di lavoro sul simulatore – ragno e di sovvertire l’utilizzo dello stesso con una struttura più moderna, realizzata in esclusiva per la Ferrari, che sta dando risultati interessanti negli studi attuali.

Una decisione, quella di abbinare attività “statica” a quella dinamica, che consente ai piloti interessati di mantenere il feeling necessario con quella che è l’attività in pista che ha pur sempre un delta di differenza.