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Le pole sono come le vittorie di Pirro?

La Ferrari, per la 9a vita con Leclerc, parte in pole position e dimostra che la F1-75 è una monoposto che sul giro veloce, in prova, è competitiva. Ma quando poi si deve concretizzare questo risultato, in gara, vi sono una serie di inconvenienti che hanno sinora impedito di contrastare la Red Bull ed in particolare Verstappen.

Il campione del mondo ha in pugno una monoposto che sulla lunga distanza ha un vantaggio decisamente superiore, tanto che anche se viene penalizzato sullo schieramento di partenza si trova a recuperare sino alla vittoria.

Dalla sua parte vi sono poi gli errori da parte degli avversari che gli facilitano il compito con una delle prime basi per vincere “non commettere errori” e ieri Verstappen è stato vittima di un errore nella propria squadra che gli ha tolto l’opportunità di partire da una pole che sembra essere basilare su un tracciato in cui la parola sorpasso, essendo un sostantivo, non può essere coniugata.

E’ una questione di differente filosofia nella gestione di una squadra, anche se oggi sembra che ad adombrare certi risultati, ottenuti nell’anno passato anche fortunatamente, vi siano degli aspetti finanziari su cui sembra vi siano delle ombre piuttosto marcate.

La differenza tra Pole e Vittoria sembra essere quella che vi è tra il dire ed il fare, situazione finora ampiamente dimostrata dalla classifica iridata sia essa quella piloti e quella costruttori.

Tra le situazioni discutibili si inseriscono poi gli errori che vengono commessi da chi deve gestire ed innesca delle polemiche su quelli che sono i risultati finale e questo richiede un livello qualitativo che deve alzarsi a tutti i livelli nel fine settimana di gara. Questo anche enza dover ricorrere ad aggiornamento e contro aggiornamenti di gara in gara.