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FERRARI F1

Ferrari: Spa vista da Luigi Fraboni

LUIGI FRABONI, HEAD OF PU OPERATION AND ELECTRONICS

1. Ci racconti il tuo ruolo, come sei arrivato in Ferrari e da dove arriva la tua passione per il motorsport?
“Sono Head of Power Unit Operations and Electronics: il gruppo che coordino si occupa dei montaggi di motore termico, turbo, batterie, motori elettrici e componenti elettronici. Inoltre seguo le sale prova dove vengono testati i vari componenti power unit per performance ed affidabilità nelle prove di durata. Qui si fanno anche i rodaggi delle varie unità che poi saranno utilizzate in pista. C’è poi il gruppo pista (con i team clienti) che si occupa di preparare e gestire le power unit per la gara. La passione per le corse automobilistiche e la Ferrari l’ho avuta sin da bambino quando ho avuto la fortuna di poter visitare la vecchia sede della Scuderia Ferrari nell’anno del Mondiale 1979. Fu una esperienza incredibile ricordo ancora come fosse ieri. Alla fine dell’Università in ingegneria ho avuto la possibilità di fare la tesi nel gruppo motori della Gestione Sportiva Ferrari e, dopo una breve esperienza di lavoro in un’altra azienda, quando da Maranello hanno chiamato per offrirmi un posto di lavoro non ci ho pensato nemmeno un attimo e ho accettato con grande entusiasmo”.

2. Ci dici delle caratteristiche della pista di Spa-Francorchamps?
“Il circuito di Spa-Francorchamps è un classico della Formula 1 e sicuramente uno tra i più amati sia dai piloti che dal pubblico. È un circuito con caratteristiche uniche perché ha rettilinei molto lunghi uniti a curve sia di media che bassa velocita. È sempre molto difficile trovare il giusto bilancio così come il carico aerodinamico ottimale. Sarà molto importante fare tutti i test necessari nelle sessioni di prove del venerdi per poter trovare il compromesso giusto tra velocità massima in rettilineo, penalizzando quella in curva, o viceversa. Un’altra variabile molto importante è la pioggia, qui molto frequente e di difficile previsione: può influenzare le scelte di setup fatte dai team oltre a rendere imprevedibili le sessioni di qualifica e gara. La curva sicuramente più affascinante del circuito è Eau Rouge-Raidillon, la esse in salita ad altissima velocità e senza visibilità in uscita. Sarà interessante vedere come si comporteranno in quel punto le monoposto della nuova generazione”. 

3. Questa è una delle piste sulle quali la power unit è più sfruttata. Che cosa ci puoi dire su questo tema?
“Quello di Spa-Francorchamps è un circuito molto severo per l’affidabilità della power unit. È il più lungo della stagione e di solito i chilometraggi fatti nel weekend sono tra i più alti. Ci sono rettilinei molto lunghi che mettono a dura prova tutti i componenti e richiedono un’omologazione specifica di durata al banco. Sotto il profilo della performance è la pista – insieme Monza – dove la potenza del motore ha il maggior effetto sul tempo giro e in contemporanea anche quella sulla quale la gestione dell’energia ha un’incidenza elevata sulle prestazioni sul risultato finale, specie in qualifica. I vari saliscendi, e in particolare quello di Eau Rouge-Raidillon possono essere critici per i vari impianti di raffreddamento e lubrificazione della power unit sui quali può essere necessaria qualche calibrazione specifica da testare nelle sessioni del venerdì”.