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FERRARI F1

Tra dire ed il fare c’è in mezzo l’ Hungaroring

Dopo la catastrofica uscita di strada di Leclerc nel G.P. di Francia mentre era saldamente in testa ed era pronto ad agguantare una vittoria altrettanto importante per recuperare punti a fronte del campione del mondo Verstappen che guida la classifica piloti.

A seguire, da parte della Ferrari a tutti i livelli vertici e piloti stessi, dichiarazioni in cui c’era la certezza di ottenere un indiscussa accoppiata al vertice nel corso dell’appuntamento ungherese a chiusura della prima parte della stagione per il campionato in corso.

La F1-75 elevata a super star imbattibile per le caratteristiche del tragitto magiaro ed il lavoro svolto al simulatore sembrava dare tutte quelle certezze che diedero atto alla pletora delle dichiarazioni che avevano esaltato, ovviamente, sia il mondo interno alla Ferrari sia quello della tifoseria di Maranello.

Ma tra il dire ed il fare subentra quel mare che in Ungheria non c’è e la situazione a fine gara si dimostra un vero disastro quasi a conferma di quello che era già successo durante le qualifiche quando la prima fila è stata “sottratta” da Russell che poi alla fine della storia si è dovuto accontentare di un terzo posto alle spalle di Verstappen e Hamilton che hanno dimostrato come sia stato possibile effettuare due rimonte “magistrali”.

Il perché di questo “disastro” è in fase di investigazione a Maranello in quanto vi sono due correnti di pensiero. Mattia Binotto trova il problema in una scarsa opportunità della monoposto di essere competitiva come aveva dimostrato sino nelle gare precedenti.

Al contrario Charles Leclerc trova la responsabilità nella strategia della gara in particolare per la tipologia, nella tempistica, d’utilizzo delle gomme che erano rimaste a disposizione alla fine delle due giornate di prove.

Il pilota monegasco, alla fine della gara, era palesemente deluso e preoccupato per il risultato in quanto gli 80 punti di attuale svantaggio nei confronti del campione del mondo ed il numero delle gare che rimangono alla fine della stagione, dopo la ripresa a fine agosto, possono affidarsi solo ad un miracolo in cui lui non può assolutamente sbagliare un nulla ed in cui la sua monoposto sia sempre superiore a tutte le avversarie tra cui si è ripresentata la Mercedes .