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Pista di Marzaglia quanti dubbi tra i consiglieri

Il progetto di ampliamento dell’Autodromo di Modena a Marzaglia è stato approvato dal Consiglio comunale che, nella seduta di giovedì 30 giugno, si è espresso a favore della variante e delle delibere patrimoniali presentate dalle assessore all’Urbanistica Anna Maria Vandelli e al Patrimonio Anna Maria Lucà Morandi. I tre provvedimenti hanno ottenuto il voto a favore di Pd, Lega Modena e del consigliere Baldini di Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia; astenuti Sinistra per Modena e la consigliera Rossini di Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia e contrario di Europa verde – Verdi e Movimento 5 stelle (assenti Modena sociale, Modena civica e Forza Italia).

Aprendo il dibattito che ha preceduto l’approvazione Stefano Manicardi (Pd) ha messo l’accento sulle proposte, accolte dalla commissione Servizi, per migliorare la compatibilità dell’infrastruttura con la frazione: “Alcuni aspetti critici – ha detto – potrebbero essere risolti, per esempio, diminuendo la velocità del traffico e aumentando le barriere antirumore”. Il consigliere ha sottolineato anche l’importanza di sviluppare “una rete con il territorio e i residenti per rendere sempre più viva e attiva la frazione, rendendo quindi la pista un luogo aperto alla cittadinanza”. Dopo aver rilevato che anche per il parcheggio, già presente nell’area, si tratta di un ampliamento e non di una nuova costruzione, Alberto Bignardi ha osservato che le azioni di mitigazione previste “porteranno a un miglioramento dell’area” e che l’infrastruttura “va a sostegno della Motor valley, un valore importante per tutto il territorio”. Antonio Carpentieri ha sottolineato che “il cuore del progetto è il km lanciato, una richiesta che arriva direttamente da un sistema produttivo radicato nel territorio, senza dover costruire una pista nuova, con un ruolo anche in termini di sviluppo occupazionale e di coesione del territorio. Il progetto ha uno sguardo lungo perché riguarda anche i veicoli a emissioni e rumori zero e, quindi, la mobilità sostenibile con vantaggi per tutti”.

Per Diego Lenzini bisogna tendere “a uno sviluppo economico che non abbia ricadute ambientali negative, e questa delibera è un pezzo del futuro della Motor valley, con anche il Masa e il Dast, grazie alla realizzazione di un’infrastruttura che permette alle aziende di fare una transizione ambientale per l’elettrico, l’idrogeno, la guida autonoma e che punta a far diventare Marzaglia un riferimento internazionale”.

Per Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) le delibere presentano “fortissime criticità”. Le finalità prevalenti del progetto, ha detto, “sono ampliare la tribuna e il parcheggio e realizzare la parte immobiliare, con l’albergo e la spa. L’ampliamento, quindi, ha un obiettivo commerciale e noi stiamo aiutando un imprenditore a realizzare il suo piano industriale. È indubbio – ha proseguito la consigliera – che l’opera avrà un forte impatto su Marzaglia e non sappiamo, perché la giunta non ha approfondito, se la società sarà in grado di realizzare le opere di compensazione previste. Questo intervento non dà garanzie sulla tutela del territorio e sulla vivibilità della zona e nemmeno sul fronte del lavoro e sulla fattibilità, anche economica, dell’intero progetto”. Dichiarando il voto a favore, Antonio Baldini ha affermato che, viste le valutazioni di Arpae (“che non ho motivo di contraddire”) e visto che la società è disposta ad accogliere le prescrizioni e ad attuare le compensazioni e integrazioni richieste, “non posso non vedere con favore chi fa investimenti economici di questo tipo per il territorio”. Il consigliere ha ribadito anche, come già chiesto nell’ordine del giorno, “che entro la fine del procedimento si dovrà verificare l’osservanza delle prescrizioni”.

Paola Aime (Europa verde-Verdi) ha giudicato “sbagliato” il progetto, esprimendo “grande preoccupazione per le falde acquifere che si trovano nell’area e che servono parte della città. Perché, dunque – si è chiesta – mettere a rischio l’equilibrio dell’area e non applicare il principio di precauzione? Dovremmo tutelare la salute e il benessere dei cittadini nel medio-lungo periodo, favorendo la sostenibilità ambientale, e non gli interessi economici di un privato”.

Secondo Giovanni Bertoldi (Lega Modena) il progetto avrebbe dovuto essere presentato con maggiore chiarezza: “È evidente che il circuito viene ampliato per motivi sportivi e parcheggio, hotel e tribuna sicuramente non servono alle casa automobilistiche per fare sperimentazione”. Approvando le opere di mitigazione, il consigliere ha affermato che però “deve essere rivisto il modo in cui sono realizzate”, si è detto contrario alla costruzione del parcheggio (“meglio parcheggiare nei campi piuttosto che rischiare con le falde”) e ha chiesto attenzione al prelievo di ghiaia. “Crediamo sia giusto allargare la pista prove di Marzaglia – ha detto Barbara Moretti – soprattutto se l’obiettivo è farla divenire un asset strategico per la ricerca, l’innovazione e la transizione ecologica nel settore dell’automotive”. Altrettanto essenziale, ha aggiunto, “deve essere il puntuale raggiungimento di tutti gli obiettivi di sostenibilità ambientale contenuti nelle prescrizioni, in materia di tutela dell’aria, delle acque, dell’ecosistema e di mitigazione del rumore”. Per Alberto Bosi, progetti come l’Autodromo “sono importanti per lo sviluppo delle imprese e per creare lavoro. Le aziende vanno sostenute perché creano ricchezza. Noi auspichiamo – ha proseguito – che l’amministrazione ascolti i cittadini, prevedendo opere di compensazione come la riqualificazione delle ex scuole, e ci auguriamo il massimo rispetto delle prescrizioni per ridurre il rumore e l’inquinamento dell’aria e dell’acqua. Siamo un’opposizione responsabile – ha concluso – e votiamo a favore della delibera perché crediamo faccia il bene della nostra comunità”.

Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) si è domandata “quale sia l’interesse pubblico che giustifica l’operazione: stiamo parlando di un autodromo a servizio della Motor valley e quindi a vantaggio di pochi e a svantaggio della collettività. Costruendo, infatti, mettiamo a rischio le falde acquifere, impermeabilizziamo riducendo le possibilità di assorbire l’acqua piovana, aumentiamo le emissioni dannose per la qualità dell’aria e la salute. Inoltre – ha aggiunto – la società ha problemi economici e non abbiamo garanzie che sia in grado di risalire la china”. “A leggere la presentazione – ha detto Giovanni Silingardi – il progetto appare fantasmagorico e con obiettivi condivisibili. Ma allora non si capisce a cosa servano i parcheggi e le tribune: servono a fare le gare, non a una guida sicura narrata ma disattesa nella realtà”. Il consigliere si è soffermato sul consumo di suolo “che incide su clima, ecosistema, biodiversità. Come si fa a dire che il progetto migliora il valore ambientale del territorio? Non possiamo non considerare la situazione del clima. Questo progetto risponde solo al bisogno di mandare auto di lusso a Marzaglia: è legittimo, ma non ci convince”.

Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ha annunciato il voto di astensione dopo aver messo in evidenza sia gli aspetti positivi sia quelli negativi del progetto. Tra i primi, “gli investimenti in ricerca e sviluppo e l’interazione con l’università su alta tecnologia, motori elettrici e guida autonoma che in territorio come il nostro devono essere sostenuti”, oltre al fatto che l’intervento viene realizzato sull’area dell’aeroporto e quindi con già una destinazione compatibile. Tra gli aspetti negativi, invece, “il consumo e l’impermeabilizzazione del suolo, l’aumento del traffico e dell’inquinamento, un piano aziendale non molto chiaro”.

Intervenendo a chiusura del dibattito, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha sottolineato la trasformazione impetuosa del mondo dei motori verso una mobilità non inquinante: “Noi dobbiamo accogliere questa rivoluzione e dotare il territorio di infrastrutture adeguate. Se le imprese adottano la sostenibilità ambientale come strategia, noi dobbiamo dar loro una mano, per tenerle in questo territorio, creando le condizioni per affrontare la transizione ecologica e anche occupazionale dell’automotive. E lo facciamo anche – ha proseguito – rafforzando l’interazione con le università e le relazioni europee sul tema della sostenibilità ambientale, con l’assessora Filippi che ci rappresenta in Europa portando avanti progetti come Zero carbon cities e Grow Green. Sono progetti che accompagnano il cambiamento verso un futuro sostenibile. E noi vogliamo stare dentro questo futuro”.