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INSICUREZZA STRADALE

Al dopo Motor Valley Fest, S. Geminiano pensaci tu

I modenesi si devono affidare di nuovo a S. Geminiano dopo che lo stesso ha salvato la città dalla distruzione degli Unni

LaMotor Valley Fest è andata in archivio, con i clamori dei roboanti numeri che si sono già trasformati in un peggioramento assoluto in quelli delle problematiche che da sempre sono in essere nella Mobilità dei signori Ferrari e Rossi , quella di coloro che tutti i giorni devono utilizzare la propria auto per andare al lavoro, mantenere la famiglia, anche alla ricerca di una maggiore tranquillità di protezione antivirus da Covid e forse anche daVaiolo che costringono a disertare il trasporto pubblico, quando esiste, oltre all’alta percentuale di rischio incendi.

Il caos più assoluto c’è già a Modena Est, direzione Vignola e zona sud est della provincia, con deviazioni a seguito dei lavori programmati, guarda caso, solo dopo la Motor Valley, per la manutenzione di un tratto di Via Vignolese.

Non è una contestazione dei lavori che sono più che necessari su una alta percentuale delle strade cittadine, ma la mancanza di programmazione che preveda qualcosa di alternativo.

Si arrangi chi deve, in quanto nessuno ha previsto, sia pure per pochi giorni di avvertire, alla distanza di queste problematiche suggerendo percorsi alternativi che tengano lontano il traffico dalla zona dei lavori.

Evidentemente non vogliono e/o non sono capaci di prevedere, provvedere e comunicare.

Ma il peggio deve ancora venire e ci dobbiamo “godere” gli ultimi 30 giorni in cui il nostro cordone ombelicale è ancora collegato con la parte est della provincia in direzione Bologna, dove già oggi il traffico è qualcosa di indescrivibile per le code che lo caratterizzano, chilometriche. a quasi tutte le ore del giorno.

Dal primo luglio chiusura del ponte di S.Ambrogio sulla via Emilia per cui tutto il traffico che ci collega con la parte est della provincia diventerà una vera sciarada, con allungamento di tempi di percorrenza di almeno 60 minuti a direzione da sottrarre ad una vita meno stressata, fatti salvi gli aumenti dei costi chilometri, dell’usura delle auto ecc ecc.

Anche questo annuncio proprio per l’indomani del Motor Valley Fest incuranti delle conseguenze reali che andranno ad incidere proprio al settore industriale dell’automotive in cui tutto da tempo è nel just in time, senza voler fare magazzino per motivi di costi.

Nessuno commenta che i lavori non siano necessari, ma che gli stessi siano stati pensati e progettati a tavolino e chi “si arrangi chi può” compresi i danni del pil di tutte le attività commerciali ed industriali interessate.

A meno che non si aggiornino gli orari di lavoro per i trasporti nel notturno e sempre su tracciati alternativi.

Una occasione per “mettersi in luce” da parte di coloro che sono sempre stati silenti ed hanno pensato solo al loro orticello, senza interagire con il complesso della vita economica e sociale che li circonda, facendosi illudere sulla mobilità elettrica.

Hanno fatto sinora gli struzzi a partire dagli amministratori.

Potrebbe essere vero che tutto sia piovuto dall’alto, come un fulmine a ciel sereno, ma sembra assurdo che nessuno si sia accorto, ovviamente perché sta solo nei palazzi, e chi era nei dintorni non abbia notato quel qualcosa di diverso, anomalo, era nell’aria, attorno al ponte, senza informarsi, chiedere, fare il “braghero” gettando l’allarme.

La progettazione di questi lavori di 6 mesi ha di sicuro richiesto lunghi lavori di analisi strutturali del manufatto e non possono essere affidati all’improvvisazione visto che delle sorprese ve ne saranno comunque.

Si pensa che in 30 giorni si possa gettare un ponte da parte dei genieri dell’esercito, che ne sarebbero forse anche capaci dimostrando la loro utilità misconosciuta in tempo di pace.

Si parla di trasferimento del traffico in un tratto di autostrada di per sé è già al collasso o quasi con raddoppio del chilometraggio e costo dei pedaggi.

Più logico, almeno, proporre dei percorsi alternativi per il traffico leggero, solo relativo alle auto. su strade che non sarebbero comunque in grado “strutturalmente” di sopportare anche quello commerciale leggero.

S.Geminiani qui non serve più la nebbia ma luce specchiata e visibilità intellettuale e di ragionamento assolute.