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FERRARI F1

Le due Ferrari a Maranello

All’interno della Ges Ferrari a Maranello vi sono due differenti correnti di pensiero tutte e due impegnatissime nelle prossime ore per definire il passato in funzione del futuro.

Partiamo da prima dal futuro. Ovvero l’allestimento tecnico delle due monoposto che sono da spedire, entro venerdì, per la doppia trasferta consecutiva per il circuito di Baku, appuntamento domenica 12 giugno e poi a seguire appuntamento del G,P, del Canada la domenica successiva.

Due tracciati caratterizzati da lunghi rettifili dove velocità e porpoising sono al centro delle decisioni da prendere in funzione degli assetti sia meccanici sia aerodinamici.

Prima di spedire le monoposto, con le innovazioni del caso, le stesse devono essere sottoposte ad una accurata revisione in quanto provengono dai due appuntamenti consecutivi d’Europa, in particolare quella di Sainz che è rimasta coinvolta in un incidente da contatto che già prima dell’ultima gara ha richiesto la sostituzione precauzionale di tutto il posteriore facendo tesoro del fattaccio del 2021 che è costata la partenza di Leclerc , già in prima fila.

Le sollecitazioni subite sul movimentato tracciato del principato, devono essere attenzionate, oltre alle sostituzioni di quelle componenti “rinforzate” che caratterizzano questo appuntamento a partire dell’incremento di raggio di sterzata.

Su due tracciati molto veloci si deve anche avere la certezza che sia garantita l’affidabilità di quei motori serie 2 di cui uno a Barcellona ha tradito Leclerc impavido dominatore della gara sino al cedimento meccanico che lo ha fermato.

Dopo tre problemi consecutivi, 2 in una gara iridata una in un remember storico, si spera che per il pilota monegasco ritorni la normalità senza se e senza ma: concretizzare le pole con altrettante zone podio.

L’altra Ferrari, sempre interna alla Ges è quella relativa alla valutazione complessiva e concreta di quanto di negativo è avvenuto dal punto di vista delle strategie di gara per cui da vincenti si è passati a “perdenti”.

Perdenti su tutta la linea. Da prima quella interna per cui, assieme ai piloti impegnati a lavorare anche sul simulatore, si deve definire un protocollo d’intenti che non porti a replicare, in situazioni analoghe, la stessa tipologia di errori. Vi deve essere maggiore elasticità di strategie.

L’altra linea, che deve dare molto da pensare, è quanto è successo dal punto di vista della valutazione dell’ immagine Ferrari quando la stessa ha presentato un reclamo sul comportamento in pista delle Red Bull e la Fia ha respinto al mittente il reclamo.

Per certi aspetti un problema di lana caprina che però, oltre a costituire un precedente sia pure nell’interpretazione di una parola presente nel regolamento, sta ad indicare come il nuovo corso della Fia sia indirizzato ad un nuovo concetto di F.1 in cui al regolamento venga anteposto il risultato dello spettacolo.

Spettacolo di cui però si sta dando un interpretazione che non tiene conto di un fattore di base “la rinnovata competitività della Ferrari”. Se questo parametro dovesse ridimensionarsi e scomparire, per un motivo o per un altro, molto rientrerebbe ad un minore livello d’interesse complessivo.

Un ritorno al passato con meno sold out come è avvenuto per il G.P. di Monaco, sia pure in presenza di un numero dimezzato di posti disponibili a fronte degli altri tracciati.