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A Modena le auto sono pensate come il male assoluto

Bastone e carota. Le automobili a Modena sono considerate da sempre, almeno negli ultimi 50 anni, il male assoluto. Un male assoluto della cui responsabilità sono attive tutte le amministrazioni, in percentuali sia pure differenti, ma sempre con un valore negativo, tale da non vedere parallelamente un incremento di quelle che sono state e sono le necessità infrastrutturali dirette e collaterali.

Dirette per quanto riguarda la viabilità che si può definire, ancor oggi, ferma ad allora mentre i parallelo si sono smantellate le infrastrutture collaterali come era il trasporto su ferro da e per la provincia.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico in città, mi ricordo che un allora funzionario dei trasporti locali confessò che i vertici modenesi della Società che ora fanno capo a Seta, nelle metamorfosi successive, non avevano uno sguardo programmatico rivolto al futuro.

In un quartiere nuovo che nasce, noi con il trasporto pubblico, non andiamo prima che nello stesso non siano “registrati” almeno 1000 abitanti.- disse supportato in parte anche dai suoi omologhi di città oggi metropolitane– Ovvero almeno 3-5 anni dal suo primo insediamento. Quei primi abitanti, in mancanza del trasporto pubblico, si sono abituati all’utilizzo di altri mezzi come l’auto e gli scooter ed è quasi impossibile riconvertirli. Appena si apre una strada importante bisogna fare un tragitto di andata e ritorno anche se la cosa, all’inizio, non è economicamente valida. Come facciamo oggi non lo diventerà, poi, remunerativa

Il tutto in occasione di un convegno, a livello nazionale, sull’inquinamento e sui carburanti alternativi ( metano, Gpl e con un timidissimo accenno all’idrogeno) organizzato dall’allora Ansa Marmitte di Finale, che con il suo lavoro interno di ricerca, sulle marmitte catalitiche, consentì poi alla Ferrari di rimanere ed ampliare la propria presenza nei mercati di Svizzera e della California, già impegnati ed operativi a favore della diminuzione radicale nell’inquinamento da combustione di prodotti derivati dal petrolio.

Da allora solo il bastone per l’automobile come conseguenza di una politica sulla viabilità che non era all’altezza dello sviluppo nei decenni appena passati e peggio, ancora, si presenta il futuro, con estemporanee esternazioni e soluzioni, che non solo non portano miglioramenti ma peggiorano la situazione.

Si pensi solo ai nuovi quartieri residenziali che stanno nascendo e si innestano su una viabilità obsoleta, nelle dimensioni, che non è certo adatta a sopportare un ulteriore traffico quotidiano di altre 200 e passa macchine, per almeno 3-4 volte nelle ore diurne.

La carota, se tale la si può individuare, è rappresentata da quei pochi giorni nell’anno, si contano in una massimo due mani, in cui si parla del blasone di Capitale de3i Motori. Una capitale senza regno..