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Pinocchio è il re della F.1 prima del G.P.

Pinocchio è il vero re, o attore protagonista, nella F.1, al termine delle ultime 8 ore di sviluppo con cui le squadre di F.1 sono state ben attente a mascherare e mistificare i rispettivi risultati effettivi, nelle prestazioni, stando alle singole dichiarazioni.

Quasi tutti gli interessati, siano essi Team Manager o piloti, nelle loro dichiarazioni e previsioni concentrano i rispettivi commenti a favore degli avversari, mentre parlando al singolare, al massimo, si spingono a dichiarare “una buona rispondenza con i dati raccolti in galleria del vento ed al simulatore“.

Non lasciarsi andare a facili trionfalismi, è quanto mai d’obbligo perché non si è a conoscenza delle condizioni con cui le monoposto, inedite per una complessità di componenti, si sono presentate in pista al momento della ricerca del proprio miglior tempo, in particolare, in funzione del carico di benzina e degli altri parametri specifici per la ricerca della “pole”.

Il commento, forse più veritiero, è quello che trasferisce alla prossime 4-5 gare “l’ardua sentenza“, per chi vuole aspirare al titolo finale o comunque per definire il livello di competitività oltre a quello dell’affidabilità raggiunto da ogni singolo componente.

Sono infatti gli accessori che hanno tradito, dall’incendio dei freni posteriori della Williams all’ elettronica in Alfa Romeo. Non dare la stura a facili entusiasmi è ovvio per evitare depressioni o nervosismo, da ansia di recupero, facendo lo slalom tra i paletti regolamentari imposti dalla Fia dopo due anni di lavoro più o meno concentratosi questo progetto nelle due ultime stagioni.