La Regione ha dato l’inizio alla procedura per autorizzare il progetto di completamento per la Pista di Marzaglia. Trasformarla, finalmente, in autodromo come sarebbe stato logico da 50 anni a questa parte a Modena.
Visti gli iter e tutto quanto, viene il sospetto che la sua funzionalità effettiva possa essere tale solo quando ormai la capitale dei motori potrebbe aver intrapreso la strada del tramonto visto quanto decretato dalla UE in funzione della commercializzazione delle vetture spinte da motori endotermici.
Dichiarazione che ha indispettito ed inviperito i politici locali che ora debbono sul piatto della bilancia gli attributi, se li hanno.
Comunque è iniziata la VIA, non è la partenza quando si spengono i semafori rossi, ma il procedimento di Verifica per l’ Impatto Ambientale del progetto che risulta peraltro abbastanza complesso.
Per prima cosa una modifica radicale del tracciato che verrà “completato” con l’aggiunta di un doppio rettifilo che potrebbe essere utilizzato in modo indipendente con velocità di percorrenza molto elevate grazie alle due curve di raccordo molto ampie.
Completata anche la strutture dei box e di quella che inizialmente avrebbe dovuta essere la “scuola di guida Sicura” più avanzata di Europa. E per ultimo la realizzazione di una tribuna atta ad accogliere il pubblico che ora è limitato, fuori pandemia, a 700-800 persone.