Questo argomento non è specifico del settore ma è un esempio lampante di come sia funzionale la burocrazia italiana, anche nel settore della medicina
Questa mattina mi sono recato in farmacia per cercare di prenotare un paio di visite strumentali specialistiche prescritte la medico curante.
Questo dopo gli innumerevoli tentativi andati a vuoto dal 29 Aprile 2020, effettuati sia tramite telefono, numero verde, e settimanali visite in farmacia.
Risultato: una visita, quella prescritta il 29 aprile, la ricetta è in scadenza nei prossimi giorni come si legge sulla stessa, è stata finalmente registrata per il 17 febbraio 2021.
Ovvero dopo 9 mesi e 12 giorni dalla emissione della richiesta.
L’altra richiesta è stata rifiutata per questi motivi: Quella tipologia di visita strumentale di controllo non può essere richiesta direttamente dal medico curante, dopo aver sospeso l’acquisizione di una medicina molto specifica e definibile salvavita, come suggerito dallo specialista di settore a giugno scorso, dopo un acquisizione di 2 anni e 6 mesi, ma deve essere richiesta da uno specialista analogo a quello che ha suggerito la sospensione.
La burocrazia medica dell’Emilia Romagna, richiede che ora devo fare da prima una visita specifica, sperando che i tempi non siano biblici.
In questa visita il medico deve solo certificare la richiesta dell’esame strumentale, unico mezzo per individuare se la sospensione del medicinale non ha prodotto problemi di peggioramento dello stato di malattia che comporta un notevole rischio di funzionalità “salvavita”.