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Chi va piano va sano e va lontano ma insospettisce la polizia

Poco prima delle 23.00, mentre percorrevo Via Emilia Est in direzione di Via Del Pozzo vedo comparire nello specchietto retrovisore un auto con le luci fisse sul tetto, si avvicina e poi accende tutti i lampeggianti.

Con l’indicatore di sinistra in funzione e mi metto in corsia per svoltare, rimanendo in linea per garantire lo spazio sufficiente per il sorpasso sia a destra sia a sinistra.

L’auto si accoda e lampeggia. Svoltato a sinistra vedo riflesso il lampeggio ripetuto e mi fermo onde evitare grane. Scende il poliziotto a fianco del guidatore, saluta e mi domanda se tutto va bene.

La mano destra va a toccare il punto cruciale, anti iella, mentre lui guarda in abitacolo ed alla mia risposta che tutto andava bene ed alla successiva domanda se c’era qualcosa che non andava, mi ha risposto che andavo troppo piano.

Evidentemente ho destato il sospetto di essere alterato da alcol o droghe ed alla mia spiegazione, della bassa velocità, ha salutato.

In effetti perché andavo piano? Per consentire alla telecamera di immortalare uno dei segnali a luce rossa centrale in due semicerchi che che, ad una distanza di 300-400 metri, è presente su un palo in via Emilia Est tra Ponte della Pradella e via Campi in entrambe le direzioni.

Segnale supportato all’incrocio successivo dalla presenza di una telecamera. Anche se nessuno proferisce verbo, cadono tutti dalle nuvole e dicono di non sapere nulla, sembra si tratti di apparecchiare funzionanti a secondo la nuova rete 5G per effettuare studi sul traffico ed integrare alcuni esperimenti sulla guida autonoma.