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Camilleri AD Ferrari supporta Binotto

Un certo proverbio dice quanto segue: “giustificazione non richiesta giustificazione manifesta”.

Al tutto c’è un assonanza con le voci che corrono in questo momento a Maranello e dintorni e che hanno visto lo stesso vertice della Ferrari Louis Camilleri fare un accenno in chiusura del suo commento relativo al debutto nel mondiale 2020 per la Ferrari SF1000 dove ha distribuito carezze ed anche qualche altro avvertimento decisamente più incisivo.

Fiducia completa il tutto con un riferimento a Mattia Binotto, al vertice della squadra corse del Cavallino Rampante, esprimendo il desiderio di vedere un impegno che possa risolvere la situazione a breve termine, anche in funzione di quelle che sono le limitazioni che entreranno in vigore tra un paio di mesi e che avranno un valore determinante per tutta la prossima stagione.

Alla Ferrari sono mancati 15 giorni di lavoro effettivo che rappresentano il momento di applicazione delle limitazione emanate dal governo italiano, relative alle attività industriali, e quelle messe in vigore dalla Fia a fronte di tutte le squadre di F.1.

Tutti i team che hanno sede oltre Manica ne hanno usufruito e sembra che si sia andati oltre a questi limiti consentendo di presentare delle monoposto che sono risultate decisamente evolute a fronte di come le stesse erano state portate in Australia.

Lo si è visto in pista nei raffronti del cronometro e da quanto è stato visto dai tecnici stessi per cui si sono aperte delle investigazioni private che tengono conto anche del comportamento di quelli che sono i fornitori “comuni” e di cui si conoscono appieno i tempi di lavorazione per la realizzazione di alcune delle componenti di base, a partire dalle scocche per fare un salto sua aerodinamica, motore e cambio.

Una patata che ha tutti i requisiti di essere veramente molto scottante da trattare da parte della Fia che è stata messa al corrente di quanto si mormora e pertanto deve intervenire per chiarire le cose e cercare di riequilibrare il sistema.