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12.000 pezzi più 7 miliardi di miliardi di miliardi di atomi per vincere in F.1

Sono prossimi alle 12.000 unità i componenti che sono necessari per comporre una monoposto di F.1. Un numero variabile, nel conteggio, in funzione di quei componenti che si possono definire multipli tra di loro per formarne uno solo. Già più o meno compresi nel totale

Solo quando tutte queste migliaia di particolari sono perfetti e funzionano a dovere la monoposto diventa vincente, almeno dal punto di vista tecnico.

Bisogna tenere presente che questi componenti sono di solito al centro di uno sviluppo continuo e questa esercitazione di ingegneria non si può considerare a se stante, ma deve coinvolgere tutte quelle altre parti che sono direttamente interessate, sia per prossimità diretta con il componente sviluppato, sia per quello che deve essere il risultato finale nell’ efficientamento complessivo nello sviluppo del progetto.

Ora, con l’introduzione del budget cup fissato sui 145 milioni e passabile di una ulteriore riduzione di 10 milioni, bisogna entrare nell’ordine di idee che il problema e la sua soluzione devono essere univoci e non il centro di una serie di strade evolutive da esplorare e scegliere, che peraltro saranno impedite dai nuovi regolamenti tecnici di settore, da portare in pista con personalizzazioni esasperate.

Una volta fatto quadrare il cerchio ecco che si arrivi alle opportunità dettate dalle richieste di ogni singolo pilota in funzione delle regolazioni possibili facendo sempre e comunque riferimento all’unicità del componente.

Il pilota diventa il pezzo che il sostantivo indica come unità ma che in una persona normale è rappresentato da 7 miliardi di miliardi di miliardi di singoli atomi come citato nel titolo.

Dato stimato dagli scienziati migliaio più migliaio meno, questi 7 x 10 elevato alla 27a di atomi debbono tutti funzionare alla perfezione per quei 300 e passa chilometri di gara, prove e qualifiche a parte.

A fronte i 12.000 pezzi che compongono il 100% tecnico della monoposto sono un nulla o quasi, dal punto di vista puramente numeri senza andare a stimare quanti sono in effetti tutti gli atomi presenti.

Quel numero “umano” che ha dello spaventosamente grande si concretizza in un numero di almeno 10 sottosistemi definiti “apparati” che amalgamati compongo l’essere pilota in cui sono presenti almeno 32 tipologie decomponenti chimici.

Tutto questo, l’essere umano viene definito da uno dei boss della F.1 vincente con la monoposto migliore, altrimenti…..è il primo dei secondi.

La complessità della vittoria, come risultato finale, ha dei valori ben più complessi a fronte al semplice sventolio della bandiera a scacchi