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Monopattini elettrici che rischio per la sicurezza stradale

Il bonus per l’acquisto dei monopattini elettrici lascia per lo meno esterrefatti. Ancor più esterrefatti l’idea dilagante di creare dei servizi di sharing all’interno dei centri cittadini.

Mi sembra che questa direzione, presa in nome della “mobilità sostenibile”, presenti molte, troppe, incognite che o sono state sottovalutate o non sono ancora state esplicitate nel suo complesso.

Unico limite di cui si è sinora parlato è quello relativo al limite d’età necessario per poterli condurre, gli stessi 14 anni necessari per i ciclomotori che sono più veloci ma hanno delle caratteristiche tecniche completamente differenti e più consone ad una parvenza di sicurezza stradale.

Di sicuro sarà necessario chiarire anche un limite massimo di velocità, basso quanto serve, senza possibilità di bypassare il limite andando ad incrementare la quantità di corrente utilizzabile all’istante dal motore per incrementare accelerazione e velocità a tutto scapito della percorrenza complessiva in chilometri.

Condurre un monopattino a 25 km/h, come quelli che si trovano in commercio a prezzi abbordabili, non è assolutamente semplice, anzi è piuttosto rischioso per se e per gli altri e richiede una certa esperienza in particolare per la gestione dell’equilibrio.

Nessuno ci parla degli spazi di frenata, in quanto non esiste un limite di peso per il conducente che è la massa più importante ed in funzione di questo peso l’energia da dissipare in frenata è molto differente tra un giovane di 14 anni ed una persona adulta, fermo restando che la dimensione del freno è identica e non è proporzionale al peso complessivo del mezzo, mentre l’energia è equivalente al quadrato della velocità.

Per ultimo ma non ultimo sarebbe necessario imporre l’utilizzo di un casco, almeno di quello utilizzato dai ciclo amatori che raggiungono velocità analoghe ma in sella ad un mezzo che gestiscono molto meglio.