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Poliedrici i programmi della F1 per le presentazioni statiche delle monoposto

La SF1000 presentata a teatro, la Red Bull, decisamente più avanti, ha già girato in pista, la Renault ha mostrato solo immagini ed Hamilton, dopo la nuova veste cromatica della Mercedes solo per lo sponsor presente sullo snorckel, ha presentato la colorazione del proprio cosacco che ha fatto rizzare i cappelli in testa a tutti.

Ha una dominante viola, colore da tutti rifuggito in quanto collegato a nefasti pensieri a partire dalla religione, per non dire dello star System.

La Red Bull ha mostrato la concretezza del proprio progetto e del programma messo in essere da Adrian Newey, consentendo a Max Verstappen di sviluppare tutti i 100km di percorrenza, consentiti in quelli che vengono definiti i filming day, due al massimo in una stagione.

Filming Day che, nel loro lessico, avrebbero dovuti essere una opportunità per creare immagini ad uso e consumo degli sponsor.

In realtà rappresentano una delle rarissime opportunità, in stagione, in solitario ed in esclusiva, per sviluppare qualcosa di nuovo o, come in questa occasione, raccogliere importanti informazioni tecniche per confrontare. in pista, il comportamento di certe evoluzioni, per confrontarne i dati raccolti con quelli conosciuti al simulatore.

Per entrambi i casi è necessario che il termine di paragone sia la stessa tipologia di pneumatici, solo neri e rotondi a confronto di quelli utilizzati in gara.

Max Verstappen ha acquisito delle sensazioni positive e si sente di poter tranquillamente essere uno dei piloti candidati al titolo iridato.

I dati raccolti fanno sì che al Montmelò, già dal primo giorni di prove comuni, la RB16 possa avere delle nuove soluzioni tecniche ed aerodinamiche in funzione delle analisi che sono incorso nel quartier generale di oltre Manica a due passi da Silverstone dove è stato sviluppato questo lavoro.

In contraltare la presentazione organizzata a Parigi dalla Renault è stata quanto mai anonima, non solo era assente la monoposto ma scenario, tecnici e piloti preesenti erano in borghese.

Poi per ultimo lo stupore non poteva essere altrimenti, vista l’ecletticità del sei volte campione del mondo Hamilton, per la colora adottata per la prima versione del suo casco gara. Di certo si può supporre che lui non sia assolutamente superstizioso a fronte delle reazioni create dalla sua scelta, sempre che non si sia trattato solo di una boutade. Conoscendolo ciò non è assolutamente da pensare.