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Ferrari caleidoscopio 6: pronta un’ altra scocca evoluzione del progetto 671?

Alla notizia del superamento delle prove di crash che sono obbligatorie, da condurre a termine positivamente, prima che ad una monoposto di F1 sia concesso di scendere in pista in tutti quelli che sono gli eventi “comandati”, annessi e connessi ad una stagione agonistica, da parte della Ferrari, ha fatto eco una quasi conferma: sarebbe pronta, già, una versione evoluta della scocca nata dal progetto 671.

La voce che la Ferrari pensasse di presentarsi ai test pre campionato con due monoposto un pò differenti tra di loro era una delle caleidoscopiche versioni di quanto stesse succedendo a Maranello alla fine dell’anno passato.

Prima sessione di prove, durante 3 giorni assieme a tutte le squadra, in cui entrambi i piloti dovrebbero scendere in pista con la monoposto di cui è già iniziato l’assemblaggio, mentre nella settimana successiva all’analisi e giudizio di Leclerc e Vettel potrebbe esservi una versione differente per avere dei confronti conoscitivi su due correnti di pensiero che si stanno confrontando sia alla galleria del vento sia al simulatore.

Si era sparsa la voce che, all’origine di questa “avventura” tecnica, non pindarica però, vi fosse la volontà di personalizzare le due monoposto, affinché ognuna fosse rispondente al meglio, alle caratteristiche di guida dei due piloti, sempre che la situazione non avesse delle implicazioni troppo complesse per la gestione in pista, dei ricambi in particolare.

Per ottenere questo risultato, che sarebbe veramente clamoroso, è obbligatorio comunque che alcune parti, come motore pacco di accumulo e cambio rimangano strutturalmente invariati tra di loro, concedendo solo piccole variazioni sul tema del posizionamento dei punti d’attacco delle sospensioni.

Ad avere le modifiche di maggior interesse, sia pure in aspetti anche poco visibili, sarebbero gli annessi del settore aerodinamico mentre alle scocche spetterebbe il compito di distribuire al meglio la posizione di alcune delle posizioni di base di un progetto.

Vettel infatti vuole una monoposto che lo segua meglio per quanto riguarda le reazioni del posteriore durante la percorrenza delle curve, situazioni i cui la SF90 non era in grado di dare quanto desiderato, in particolare nella prima parte della stagione.

La eventuale decisione di poter scendere in pista con queste due “personalizzazioni” avrebbe una contro indicazione per quanto concerne l’aspetto dei costi ma nello stesso tempo amplierebbe la raccolta dei dati con cui poter accelerare ed incrementare lo sviluppo del nuovo simulatore di guida che deve essere perfettamente operativo quanto prima in quanto dal prossimo anno vi saranno delle restrizione sulle spese per possibili investimenti.

Situazione limite che non consentirebbe di recuperare eventuali carenze “strutturali” di preparazione del progetto stante la evoluzione epocale prevista, anche solo, ma non solo, con la presenza della nuova calettatura di gomme e cerchi da 18″ che rappresenta una evoluzione epocale sul come si deve impostare e sviluppare un progetto.

Tutto quanto è accessorio, nella fase di progettazione e simulazione deve avere già ben calibrati i parametri di confronto prestazionale