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La SF90 sembra essere debole cedono troppo facilmente le sospensioni o altro danno da 10 milioni di §

Sebastian Vettel non ha compiuto una manovra specchiata nel corso del 66° giro del G.P. del Brasile ma anche Charles Leclerc ci ha messo un carico da 90 senza cercare di evitare una manovra che non era ne minacciosa ne irreparabile.

Bastava di spostarsi di un niente o quasi e non vi sarebbe stato un contatto che, ad essere sinceri, ha stupito per quelle che sono state le conseguenze.

Nella stessa gara avevamo già visto delle situazioni più gravose come impatti, senza il ben che minimo danno serio, tra le monoposto, fatta salva la sostituzione dello spoiler anteriore.

Viene il sospetto che, dopo quanto successo anche ad Austin, le sospensioni della SF90 non siano il massimo di affidabilità e robustezza in caso di contatti che si possono definire anomali, in cui hanno ceduto.

L’unica morale della favola è che la Ferrari ha lasciato con 0 punti, sia per la classifica piloti sia per quella costruttori, il Brasile. In pratica ed in concreto si tratta di almeno 10 milioni di dollari che “ballano” nella suddivisione dei bonus previsti dal montepremi inserito nel “Patto de la Concorde”.

Facendo un passo indietro di oltre 35 anni, sempre in F.1 ed avendo sempre come protagonisti Pironi e Villeneuve, piloti Ferrari ad Imola, in una condizione analoga, nel confronto tra di loro, si innescò una situazione quanto mai tragica.

Una gestione mancata su Santerno portò nell’immediato e successivo G.P. del Belgio la scomparsa del canadese volante ed a seguire nel G.P. di Germania, un incidente che ha posto la fine della carriera in F.1 per Pironi e nella sua successiva attività agonistica collaterale di Pironi che gli è costata la vita.

Oggi i tempi, in particolare, relativi alla sicurezza sono completamente differenti e l’eventuale confronto, molto acceso, deve essere assolutamente gestito da Mattia Binotto.