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Automobilisti è cominciata la “repressione” economica. La patente costa un 22% in più per l’applicazione dell’IVA… E il resto….Sarà sempre un ulteriore “mancia”- salasso!

Nuovo governo e subito, sarà solo una coincidenza, scatta la nuova repressione economica e non solo che, come al solito, vede il settore essere una delle maggiori e sicure opportunità di rimpinguare le proprie casse da parte dello Stato.

Da qualche giorno è infatti scattata una norma che prevede l’applicazione dell’IVA al 22% per tutte le attività dirette ed indirette che interessano il conseguimento della patente di guida.

L’Ufficio delle Entrate ha vinto la sua battaglia ed è riuscito a far derubricare, sia la parte di insegnamento di teoria sia quello delle lezioni di di pratica, sulla pubblica strada, da qualifica di insegnamento assimilabile alla frequenza delle aule scolastiche e quindi non soggetto alla tassazione IVA.

Una batosta economica non da poco ed evidentemente legata all’imprescindibile ed assoluta certezza, da parte della Stato, di quella che è la necessità, per non dire obbligo, di possedere la patente di guida sia per poter accedere ai livelli più elevati della istruzione, che sono presenti solo nei capoluogo maggiori, sia per la successiva fase di vita dedicata al lavoro.

Il tutto è legato alla mancanza nella presenza ed alla efficenza, quando esiste, del trasporto pubblico ed alla continua delocalizzazione industriale sempre più lontana dalle zone residenziali.

L’incremento delle spese del 22%, per il conseguimento della patente di guida, oltre all’aggravio della spesa legato a quella che è la frequenza minima delle lezioni di guida su strada da effettuare per poter poi accedere all’esame di pratica, porterà ad incrementare la serie di sessioni di guida effettuate con il supporto di quei familiari che la patente di guida la possiedono già e sono all’interno dei termini di legge, in particolare per l’età e per il periodo da cui si possiede la patente stessa.

Dire quanto sia l’incremento effettivo di spesa varia a seconda delle capacità di apprendimento, tenendo presente che il tutto è prettamente legato ad acquisire quel minimo di pratica per superare l’esame e non acquisire una effettiva capacità di guida che, poi da sempre, la si acquisisce solo con l’esperienza di guida ed il chilometraggio percorso.

Anche questo, aggravio economico che parte da un minimo di 200-300 euro per salire a cifre più consistenti specialmente se ci si lascia coinvolgere emotivamente nella fase dell’esame, è un altro passo avverso ad ottenere quel minimo di sicurezza stradale che sarebbe quanto mai necessario far possedere proprio sin dagli inizi della propria “carriera” ai neo patentati: Siano essi automobilisti ma ancor di più se motociclisti.