I dati relativi al primo semestre sugli esiti per quanto riguarda feriti e morti per gli incidenti stradali sono preoccupanti.
E’ certo che gli automobilisti sono propensi a trasgredire e a non prestare l’attenzione che è necessaria alla guida. L’abitudine a percorrere lo stesso itinerario è poi un altro degli elementi che porta a sottovalutare certe situazioni, non accorgersi di quanto in essere.
Quello che i dati degli osservatori non riportano è quello relativo alle condizioni in cui vengono utilizzate le vetture. Quando si fanno certi controlli mirati, sporadici e solo se sovvenzionati da qualche associazione o categoria professionale, si hanno dei risultati che sono per lo meno disastrosi.
La crisi economica, ma anche la scarsa attenzione da parte degli utenti, porta i possessori di auto ad essere poco propensi ad effettuare lavori e controlli per avere un’auto che sia perfettamente rispondente a quanto previsto dal codice della strada.
Basterebbe che il legislatore applicasse alle vetture la stessa tipologia di scarico “fiscale” che è prevista per gli interventi di riqualificazione degli edifici e similari.
C’è però un altro discorso da approfondire: quale è la situazione della segnaletica stradale?
Una situazione pietosa che non trova il ben che minimo interesse da parte di chi dovrebbe essere addetto ai controlli. A “scusante” che scusante non è viene sempre portato in prima fila il discorso economico, mancanza dei fondi necessari.
Anche questo non è che sia un discorso valido in quanto è previsto per legge che una parte degli introiti economici derivanti dalle sanzioni deve essere utilizzato per favorire la sicurezza delle strade.
Nelle immagini vi sono tre momenti che sono emblematici e che non trovano certo scusante, se si escludeva la leggerezza nell’operare e la mancanza di un controllo da parte di chi di dovere.