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IBE Driving Experience dall’8 al 9 ottobre 2019 al Misano World Circuit

Dall’8 al 9 ottobre 2019, al Misano World Circuit “Marco Simoncelli” si celebrerà l’IBE Driving Experience, una due giorni di incontri e test drive organizzata da Italian Exhibition Group per bus operator privati e operatori del trasporto pubblico locale a lunga percorrenza.

Ad animare la due giorni in Riviera ci saranno i maggiori costruttori. Il primo a prenotare un posto in prima fila è stato il gruppo Evobus che scenderà in pista con i gioielli della propria gamma: tra questi spiccano i brand Mercedes e Setra.

Per spiegare la scelta di Evobus di partecipare a IBE Driving Experince è intervenuto Riccardo Cornetto, Direttore Commerciale coaches EvoBus Italia:

Riccardo Cornetto, quelle di Misano saranno due giornate all’insegna della tecnologia e dello spettacolo in pista. Quali autobus poterete in pista?

«Saremo a Misano con una selezione di nostri veicoli da noleggio (o lunghe percorrenze) in versione sia due che tre assi. L’intenzione è quella di poter fare apprezzare le caratteristiche delle nuove tecnologie così come del comfort di marcia e guidabilità della nostra attuale produzione di veicoli in Classe III».

Si parla tanto di sicurezza, quali sono i plus dei vostri mezzi?

«L’attenzione alla sicurezza rappresenta uno dei valori fondamentali per il Gruppo Daimler. La tradizione del settore vede da sempre gli autobus a marchio Mercedes-Benz e Setra adottare soluzioni e sistemi per la sicurezza attiva e passiva all’avanguardia. Oggi, grazie ai costanti investimenti in ricerca e sviluppo, disponiamo di una gamma di veicoli classe III che dal MB Tourismo al Setra DT è equipaggiata di serie con l’innovativo ABA4 (sistema attivo di frenatura con riconoscimento di pedoni) per quanto riguarda la sicurezza attiva e di Front Collision Guard (sistema di protezione dell’autista in caso di urto frontale) – ad esclusione del S531 DT – nel campo della sicurezza passiva e di sistema automatico di rilevazione e spegnimento incendi nel vano motore.

Allo stesso tempo i veicoli possono essere dotati di ulteriori sistemi per la sicurezza attiva di marcia quali ad esempio: AtAs (sistema di sorveglianza del grado di attenzione dell’autista), Side Guard Assist (sistema per la segnalazione di ostacoli nell’angolo morto dx e frenatura automatica)».

Il mercato della lunga percorrenza ha cambiato il modo di viaggiare, e l’autobus ne è diventato il protagonista. Una delle sfide che i costruttori hanno dovuto affrontare, oltre al già citato tema della sicurezza, è quella del comfort di bordo. Conferma?

«Anche per questo tema, i veicoli MB e Setra rappresentano da anni un riferimento nel settore. E’ comunque evidente come l’utenza che oggi sceglie l’autobus come mezzo di trasporto anche per le lunghe distanze si aspetta di trovare a bordo la garanzia di connettività (quindi wifi e prese elettriche) così come sellerie ampie e confortevoli magari dotate di poggiagambe e poggiatesta.

 Sul tema del comfort vale anche la pena menzionare come la ricerca aerodinamica nella realizzazione delle carrozzerie dei nostri veicoli oltre ad essere un parametro vincente per il contenimento dei consumi diviene anche un elemento distintivo per la silenziosità che si realizza a bordo di un veicolo privo di fruscii e con una resistenza ridotta all’avanzamento».

Chiudiamo con un tema di attualità: la transizione energetica. Il suo gruppo come immagina il settore della linea nel futuro?

«Il gruppo Daimler ha investito e sta investendo con successo moltissimo sul tema elettro mobilità.

In diversi paesi d’Europa sono già in circolazione veicoli eCitaro. L’interesse delle aziende di trasporto pubblico è molto elevato, anche in Italia.

Nei mesi scorsi un eCitaro è stato messo in servizio di linea a Firenze, con successo per le performance tecniche e per l’immagine positiva sull’utenza.

Ma la situazione italiana è diversa da quella di molti altri paesi europei e del resto del mondo. La tendenza europea è di forte orientamento verso l’elettromobilità, ovviamente con una solida base di partenza di motorizzazioni esistenti nel circolante che spaziano quasi esclusivamente tra euro4 ed euro6. Fortissima è anche la pressione, indirizzata ai costruttori, di veicolare gli sforzi di progettazione per risolvere l’attuale dilemma delle vetture interurbane a media/lunga percorrenza, dove né le batterie né gli attuali serbatoi di gas riescono a garantire autonomie interessanti.

L’Italia, prima di progettare una fase di rivisitazione importante dell’attuale assetto energetico della flotta, deve recuperare necessariamente l’urgenza ben più impellente dell’anzianità dell’attuale circolante che lo porta ad essere – primato triste – il più vetusto ed inquinante d’Europa. Pare ovvio che in una situazione di questo tipo i tempi si allungano, e diventa anche mediaticamente più urgente rinnovare il parco anche semplicemente con veicoli Euro 6. Per questo immaginiamo che la tendenza sia, per l’Italia, di adeguamento al trend europeo, ma con un lasso di recupero necessario di almeno 5-8 anni, il tempo per rottamare più di un terzo dell’attuale flotta rendendola perlomeno sicura. Per fare questo, la quasi totalità dei fondi a disposizione dovrà essere utilizzata in maniera da massimizzare l’effetto ricambio. Nel frattempo stiamo lavorando come gruppo insieme alle aziende di trasporto pubblico per introdurre anche in Italia l’elettromobilità e creare le infrastrutture necessarie».