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Monopattini elettrici dove si possono usare nel mondo è allarme rosso. Correre ai ripari prima di far partire tutto in Italia

Nelle nazioni dove i monopattini elettrici sono già una realtà è allarme rosso sulla sicurezza per il loro utilizzo.

Prima cosa ne è tassativamente proibito l’uso sui marciapiedi destinati solo ai pedoni. Le velocità devono essere limitate, è obbligatorie l’uso del casco protettivo.

A New York ne è appena stato proibito tassativamente l’uso su tutto il territorio metropolitano perché si era raggiunta una situazione di pericolo generalizzato che non si riusciva più a controllare a partire dall’incremento del loro utilizzo per gli scippi ed aggressioni con repentina fuga grazie alla velocità e l’agilità del mezzo.

A Tell Aviv l’utilizzo è esploso anche in funzione del clima favorevole. Si sono moltiplicate le ditte che ne offrono il noleggio, alcune comprensivo del casco il cui uso è obbligatorio.

La situazione ed il suo utilizzo sono molto seguiti ed il rispetto delle regole che sono abbastanza rigide fa si che dall’inizio dell’anno a fine maggio sono state elevate 9.000 sanzioni per le infrazioni commesse.

A Parigi il traffico dei pedoni quanto mai libero e quello dei monopattini ed affini sta diventando un grosso problema per le forse dell’ordine demandate al controllo della circolazione.

A rendere la situazione ancora a più alto livello di emergenza, con coinvolgimento del governo e dello stesso presidente Macron, sotto la torre Eiffel vi è stato anche il primo incidente grave con il decesso di chi stata utilizzando il monopattino elettrico che sembra fosse stato “elaborato” ed in grado di essere più veloce di quello consentito come massimo dalla legge.

E’ pertanto auspicabile che in Italia si faccia tesoro di quanto sta succedendo all’estero, come già citato, per farne tesoro prima che la diffusione sia troppo liberale. La cosa più auspicabile è quella del tassativo controllo sui limiti massimi di velocità rendendo obbligatorio l’uso del casco senza limiti di età ne minima ne massima.