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La grossa eredità lasciata da Sergio Marchionne il ritorno stabile di un pilota italiano in F1 e non solo a gettone

Sergio Marchionne purtroppo non c’è più. Purtroppo perché aveva dato un impostazione al concetto di automobilismo per il gruppo FCA, la Ferrari ed il rapporto con la F1 che avrebbe di sicuro portato a delle novità che si possono ipotizzare sarebbero state sensazionali.

Una cosa intanto è certa ha lasciato una eredità che consentirà ad Antonio Giovinazzi di essere pilota ufficiale a tempo pieno nel team Sauber Alfa Romeo avendo a fianco, almeno per due anni, Kimi Raikkonen la cui esperienza in Ferrari sarà fondamentale per lo sviluppo accelerato del team ed anche del suo compagno.

Non solo l’esperienza di Raikkonen ma anche quella di Simone Resta che è stato al vertice del progetto F1 in Ferrari sino alla primavera appena passata.

Non si esclude poi che vi sia la volontà di rafforzare la squadra dal punto di vista tecnico con un osmosi di persone dalla Ferrari per consentire a queste una rivalutazione personale ad alto livello.

Parallelamente non è stato lasciato nel nulla Marcus Ericsson,in Sauber per 4 anni, almeno dal punto di vista economico visto che sarà ancora legato alla stessa come terzo pilota oltre ad avere il compito di essere l’ambasciatore dell’ Alfa Romeo nel mondo per un rilancio del marco del Biscione che non ha raggiunto i trend di penetrazione di mercato e quindi di produzione che si era prefissato proprio Marchionne.

La presenza di Giovinazzi crea un legame ancora più stretto tra Ferrari e Sauber che ovviamente non avrà un seguito solo per la fornitura tecnica delle power unit ma avrà anche dei risvolti politici per il peso che si potrà avere assieme alla Haas nel rapporto con Liberty Media e con la Fia.

Nel rapporto con la Fia il presidente ACI Sticchi Damiani avrà le sue carte da giocare per le decisioni necessarie alla evoluzione futura della F1, proprio grazie anche alla presenza di Giovinazzi cui spetterà il compito non certo semplice di rinverdire i fasti di hanno l’origine da Nuvolari ed Alberto Ascari.

Sono un vago ricordo gli anni in cui in F1 vi sono stati ben 11 piloti italiani anche se gli stessi hanno avuto difficoltà ad avere dei mezzi dalle prestazioni necessarie per puntare al titolo iridato. Giovinazzi ha un compito gravoso, più dal punto psicologico che da quello tecnico perché non deve lasciarsi trascinare da prospettive immediate ma saper crescere con la dovuta concretezza.