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Villa e Lusuardi i diavoli volanti di Spa Francorchamps in circuito vero, da pelo ed incoscienza sullo stomaco e lungo 14 km

Oggi con la F1 che è in vacanza tutti ad arrampicarsi sugli specchi per trovare un record di velocità il numero di vittorie da sciorinare per creare un ulteriore mito di cui il circuito belga nella foresta delle Ardenne non ha certo bisogno a fronteggi prossimi 100 anni che andrà a festeggiare, sia pure rivisto condizionato e reso più sicuro come pure quello del Nurburgring e Brno.

Circuiti prettamente stradali caratterizzati da tratti velocissimi, saliscendi e continue variazioni del selciato che spesso era caratterizzato da tratti in pavé all’interno delle foreste su cui si sviluppavano.

Le foreste delle Ardenne furono un momento cruciale della seconda guerra mondiale quando il maltempo impedì, per mesi il rifornito adeguato delle truppe alleate mentre le panzer divisione di Hitler ricevevano quanto necessario via terra.

Questa battaglia cruciale viene tutt’ora ricordata con la presenza, in molti incroci, dei carri Sherman e Panzer oltre ad alte micidiali armi di distruzione, anche di massa,

Il tutto non solo perfettamente conservato, dal punto di vista estetico, ma la diceria popolare lascia intendere pronti a far fuoco.

In questa triste storia si inseriscono le gesta agonistiche “astronomiche” ed ancora in essere di due piloti modenesi, motociclisti; Sono Claudio Lusuardi e lo scomparso Walter Villa.

I due hanno nel loro palmares due record di velocità assoluta di cui cui sono stati sempre molto fieri

Una buona dose di incoscienza era alla base del tutto, oltre alla sofisticata tecnologia delle loro moto costruite e sviluppate in Modena 40 anni or sono quindi ma pur sempre con tecnologie antidiluviane rispetto a quelle delle moto GP di oggi .

Si parla delle imprese compiute 40 anni or sono, che fanno parte del mito di questo tracciato, quando era lungo ben  oltre i 14 km, tutto stradale che oggi non viene più utilizzato per motivi di sicurezza e per le troppe spese necessarie per renderlo conforme ai parametri più moderni.

Prima di  Les Combes vi è una deviazione a destra per un raccordo realizzato ad hoc e con delle caratteristiche tecniche molto forti, che lo hanno accorciato ad una lunghezza di poco oltre 7 chilometri che gli fa detenere comunque lo scettro del tracciato più lungo del Mondiale di F1.

Allora, su quello che era il circuito da 14 km, dopo aver raggiunto Brunenville, partendo dalla curva de La Source (tornante strettissimo da ammucchiata perenne dopo che la partenza è stata anticipata in quella zona per la difficoltà di tenere ferme le monoposto nella ripida discesa che porta alla Eau Rouge) inizia una  discesa verso  Malmedy e Stavelot.

Discesa ripida e lunga 5 km. Prima della grande curva di Stavelot dove si iniziava a salire verso Blanchimont, vi è una esse i cui bordi pista sono erano delimitati da cordoli ma dagli spigoli di due case,leggermente sfalsate tra di loro

Sugli spigoli si lasciavano i colori delle tute e sulle stesse i colori delle tracce dell’intonaco.

E’ uno dei punti, allora, cruciale per fare il tempo sul giro.

Walter Villa  li vi  ha stabilito il record assoluto di velocità massima segnando i 290 km ora.

Più lento di 90 km h, ma pur sempre sfiorando i 200 all’ora, per la precisione i 198,01 km/h,  Claudio Lusuardi che stabilì il tutto in sella alla sua piccola di soli 50cc.