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Per il G.P. di Monaco come raffreddare meglio il motore sulla SF71H

Il circuito cittadino di Montecarlo è caratterizzato da delle velocità che sono mediamente e decisamente inferiori a fronte di quelle comparate che si riscontrano sugli altri circuiti del mondiale.

Questa minore velocità, pertanto, corrisponde ad un minor passaggio dell’aria all’interno della carrozzeria che si traduce in un minor scambio termico con i pacchi radianti ed anche con tutti i componenti che sono situate in zona e che hanno un range ben determinato per funzionare senza dare dei problemi, anche di affidabilità.

In ragione di ciò in Ferrari hanno allestito delle soluzioni combinate che possono essere utilizzate all’unisono o essere usate parzialmente in funzione della temperatura ambiente di quanto riscontrato durante le prove,

Tutte soluzioni che impattano con quella che viene definita l’efficenza aerodinamica e che andrebbe a contrastare con la possibilità della migliore penetrazione nell’aria alle velocità superiori ai 280 km/h.

Velocità raramente superata a Montecarlo. Tra le soluzioni adottabili vi è anche quella rappresentata da una sezione decisamente più ampia della parte terminale della carrozzeria dove potrebbero essere modificati anche riferimenti degli accessori aerodinamici presenti in zona e trasformarmela funzionalità.

Parallelamente a quanto si deve assemblare in queste ore per poterlo spedire al massimo nella mattinata di mercoledì, meglio nel tardo pomeriggio di martedì in quanto a Montecarlo il posizionamento dei mezzi di supporto è piuttosto laborioso, in Ferrari stanno definendo le caratteristiche del motore che dovrebbe essere portato al debutto in occasione del G.P. del Canada il 10 giugno.

Per quella gara, infatti, dovrebbe essere messa in pista una evoluzione più potente che sembra essere il risultato di un accurato lavoro di sviluppo della parte alta del propulsore stesso per ottenere un migliore flusso sia della miscela da innescare sia del sistema di innesco che ora non è più dato da una serie continua e mirata di scintille ma di una fiamma che viene “creata” all’interno di una camera da cui poi passa nel cilindro.

La ricerca è quella di avere una potenza che sia superiore a quella attuale di almeno 15 Cv con l’opportunità di salire sino ai 25 in caso di necessità e senza mettere troppo a rischio l’integrità del motore nei suoi quasi 5000 km. minimi di affidabilità a prestazioni invariate.

immagine per connessione della ferrari Spa