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F.1 Nulla di nuovo sotto il sole. Discorsi già “tuonati” a suo tempo da Enzo Ferrari.

Oggi i giocatori di scacchi della F1 hanno iniziato una partita che sembra essere lunga almeno 3 anni ed invece le mosse strategiche devono trovare il loro spazio operativo nei prossimi mesi. Ovvero prima dell’inizio del campionato del prossimo anno. Negli accordi in essere e nelle definizioni di quelle che sono le scadenze minime da rispettare, sui regolamenti tecnici e sportivi da applicare, vi sono dei termini minimi che sono inderogabili, ammesso e non concesso che vi sia, per le deroghe temporali,  l’accordo unanime dei costruttori e delle squadre iscritte.
Già questa è una incognita visto che negli obiettivi dei piani base di Liberty Media, che ha acquistato da Bernie Ecclestone e le sue consociate tutti i diritti inerenti la F1, vi sarebbe quello di acquisire la presenza di nuovi fornitori di motori e di nuovi costruttori di fatto e non di facciata come sarà il prossimo anno con la Sauber Alfa Romeo.

A fine dell’anno 2020 finisce il suo stato di operatività  il Patto della Concordia che sarà ancora in vigore per 3 anni e che ha rappresentato il “vangelo” tecnico ed economico, in particolare nella F1. Nel “vangelo” vi è un capitolo dedicato a delle “rendite di posizione” che sono state sinora riservate alle squadre più prestigiose tra cui la Ferrari che riceve un extra bonus per la propria presenza continuativa nel Campionato iniziato negli anni 50. La prima mossa messa in essere da Maranello non è altro che la replica del concetto con cui Enzo Ferrari ha sempre saputo tenere ben salde certe redini, pro domo sua. Allora il centro delle trattative era a Maranello, a tal punto da arrivare a ufficializzare le sottoscrizioni degli accordi raggiunti convocando tutte le parti in causa e gli stessi media all’interno della Ferrari.

Agitando la “muleta  di un Cavallino Rampante pronto a lasciare, con Enzo Ferrari che,  a suo tempo portò  a creare il prototipo di una monoposto di F.Indy, poi rimasta inutilizzata. Era il famoso “piano B” che oggi viene di nuovo citato e seguito di un “scherzando con il fuoco”, tuonato da Sergio Marchiane che dal 2019 sarà operativo in Ferrari al 100% come Presidente.

Dietro al piano B non ci sarebbe da meravigliarsi che vi fosse un “mister E” pensiero, molto dettagliato e pianificato come evoluzione di quanto in essere in questo momento, visto che Ecclestone è stato messo alla porta. La concretezza del piano B è legata alla capacità della Ferrari di aggregare intorno a se un numero necessario e sufficiente di realtà tecniche ed economiche. Già sul piatto della bilancia oltre alla Ferrari vi è l’Alfa Romeo che dal prossimo anno può essere considerata lo junior team di Maranello. Sullo steso piano vi sono la Renault e la Mercedes che di certo non può lasciarsi sfuggire l’opportunità di battere od essere battuta dalla Ferrari a fronte di un team meno carismatico. Una manovra che Liberty Media vede di sicuro come campanello d’allarme che nel passato ha visto  qualcosa di simile aggregarsi sotto la denominazione “legalisti” sempre “capitanati” dalla Ferrari. Una spina nel fianco anche per la Fia che ha visto in questo momento partire l’ultimo quadriennio per la gestione di Jean Todt. Altro punto d’instabilità.

Un proverbio dice che “can che abbaia, non morde” ed oggi sono molti gli esponenti del patto di consulenza messo insieme da Liberty Media che esprimono proposte innovative poi “siglate” come singoli pensieri personali e non ufficialmente espressi e condivisi dai nuovi proprietari della F1.