Maranello: Sono già in volo per la Malesia le monoposto della Ferrari che sono chiamate a riscattare quanto successo a Monza. Sia pure con tutti i se i ma i distinguo, il G.P. d’Italia deve essere stato analizzato con cura per capire dove la messa a punto della “Gina” & Co ha presentato delle falle. Sarebbe forse opportuno modificare l’approccio nello sviluppo di queste personalizzazioni, circuito per circuito, in modo che alla giornata di sabato si arrivi con dei dati che siano più specifici in funzione della gara. Il lavoro progressivo, di cui la Ferrari era una specialista quando si potevano effettuare delle prove di sviluppo con una certa libertà, non è applicabile ai fine settimana perché basta un nonnulla, dal problema tecnico a quello del meteo, e si rimane a metà dell’opera.
Specialmente se non si sono raccolti dati a sufficienza per permettere ai tecnici che rimangono a Maranello e lavorano al Virtual Garage ed al Simulatore di analizzare un ampio spettro di opportunità suggerendo come comportarsi sui campi di gara, sempre in funzione delle condizioni reali in essere.
A Monza è mancato il lavoro del sabato mattina, quello che consente di puntualizzare le singole scelte sia dal punto di vista tecnico sia da quello strategico per l’alternarsi dell’utilizzo delle mescole più consone al momento della gara. E’ mancata forse anche una certa aggressività nel “rischiare” una fase finale per Raikkonen che potesse difendersi da Ricciardo quando si è intuito che il ritmo sul giro della sua Red Bull era inequivocabile.
Le due SF70H allestite per questa fase finale sono state revisionate in profondità sia pure con uno spazio temporale limitato e si sono recuperate anche quelle problematiche lamentate da Vettel in funzione di un fuori pista, nella parte finale, che gli aveva mandato in crisi la geometria dell’avantreno. Punto che, nella fase di lavoro che ha preceduto le ferie estive, sembra avere mostrato una certa debolezza, nel livello d’affidabilità, fermo restando che un fuori pista non è certo imputabile a ciò.
Accantonate tutte le componenti specifiche, in particolare per quanto riguarda le componenti aerodinamiche, portate a Monza, si riparla di assetti con cui la SF70H consente un maggior livello d’operatività per i tecnici.
A Singapore è d’obbligo una doppietta Vettel e Raikkonen in abbinata, sui due primi gradini del podio, se si vuole riaprire la rincorsa al titolo iridato piloti. Un tracciato che per certi aspetti, sia pure con un forbice abbastanza ampia d’apertura, ricorda quello di Montecarlo, tutto in piano, senza saliscendi. Qui oltre alla Mercedes da tenere con la massima attenzione sono le due Red Bull.