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Guida autonoma: un vero pericolo se la segnaletica stradale non è perfetta

La tanto sbandierata guida autonoma è una brutta interpretazione del concetto concreto di Sicurezza Stradale. Tutti gli apparati che compongono questa opportunità di gestione di ogni mezzo, applicate già da ora sulle  vetture di nuova generazione, devono solo essere considerati come un sussidiario, un aiuto, che interviene nel momento in cui il guidatore perde, per un motivo o per un altro, il controllo del mezzo. La guida autonoma, in questi casi, deve intervenire per evitare l’incidente o far si che le conseguenze dello stesso siano ridotte al minimo, sia per le persone sia per le cose.

L’attuale concetto di guida autonoma è legato alla presenza di una struttura viaria che sia perfetta, cosa che invece non è assolutamente vero. Anzi, segnaletica in particolare, è quanto di più aleatorio esista sia per erroneo posizionamento sia per il relativo deterioramento dovuto al passare del tempo, per cui il segnale è di difficile o impossibile interpretazione. Le stesse strade sono in condizioni che definire pietose è il minimo che si possa fare.

Parallelamente molto di quanto è limitrofo alla sede stradale, in particolare intendiamo la vegetazione la cui manutenzione è molto carente sia si tratti di vegetazione pubblica, ancor peggio se si tratta di quella privata, rende precaria la definizione di segnaletica o di situazioni potenzialmente pericolose.  Vedere immagine per credere. Il cespuglio non solo copre all’80% il lampione del semaforo ma impedisce di individuare il segnale di dare la precedenza la cui “leggibilità” scatta nel momento in cui il semaforo viene spento e messo in modalità lampeggiante giallo.

I giapponesi che stanno studiando i pro ed i contro nel comportamento dei componenti (interpretazione), hanno già  individuato non poche situazioni che l’essere umano interpreta correttamente e come tale si comporta di conseguenza, mentre gli apparati che compongono la guida autonoma interpretano in modo completamente errato e quindi impongono al mezzo un comportamento che si trasforma in un potenziale pericolo.

Su un segnale di Stop sono stati aggiunti degli stickers colorati che non modificano la scritta STOP, sono posti sopra o sotto.  L’occhio del guidatore percepisce nella sua giusta interpretazione la presenza del segnale e coordina le manovre necessarie. L’apparato di guida autonoma interpreta il segnale come un limite di velocità di 50 km/h e come tale si comporta.

Riduce la velocità del mezzo, a quanto ha interpretato dal segnale, poi attraversa l’incrocio senza effettuare nessuno stop e conseguentemente non da la precedenza alle vettura che viaggiano sulla strada intersecata e che ne hanno diritto.

Una situazione che definire di massimo pericolo è il minimo che si possa fare.