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Ferrari: mai andare a Maranello in agosto con 40 gradi all’ombra

Maranello: Grosso errore andare a Maranello in questi giorni con 40 gradi all’ombra. Perché? Perché se ne  sentono di tutti i colori su Ungheria, ante e post. Ovviamente il tutto nel sussurro del relata refero, in una situazione tipicamente italiana da cui, purtroppo e da sempre,  anche la Ferrari non è esente. Guarda caso specialmente in estate, quando in molti si trovano ai ristoranti dei primi contrafforti alla ricerca della “frescura” a 29 gradi contro i 39 della giornata.  Nonostante l’effervescenza del gruppo, l’unità che porta al risultato, sotto sotto serpeggia sempre qualcosa. C’è chi dice che bisogna sempre guardarsi alle spalle per i coltelli che volano. Capire se è l’effetto del caldo, solo fantasie o c’è qualcosa di concreto è veramente caleidoscopio, come volti l’angolo, attenzione stare sempre accuratamente all’ombra se non le cose peggiorano, immagini, sussurri, grida e silenzi accompagnati da gesti quasi inequivocabili, di chi vuol far intendere di sapere molto di più ma non vuole o può parlare, sono differenti. Ad essere sinceri di certe illazioni e supposizioni non si parla solo in Italia, anzi la gran cassa viene anche dalla stampa tedesca che ad onor del vero ha tutto l’interesse a gettare ripetuti sassi nello stagno, per destabilizzare l’ambiente nel momento in cui lo stesso ha bisogno della massima unità di gruppo. Viene il sospetto che sia questa la motivazione per cui Vettel aspetti a siglare il contratto, vuole concretezze e certezze. Cominciamo da Lorenzo  Sassi appunto, non più responsabile, dalla sera alla mattina, del settore motori e “sostituito” da un triunvirato in attesa di definire il nome del nuovo responsabile. Sarebbe stato messo a capo di una nuova struttura in corso di allestimento su cui è calato il riserbo più assoluto. Il colpo grosso su cui si lavora molto sulla stampa tedesca sarebbe  il bilanciamento nei rapporti tra Maurizio Arrivabene e Mattia Binotto, Quest’ultimo verrebbe dato con ambizioni di ulteriori allargamenti di responsabilità da “detrarre” all’attuale responsabile del reparto corse. Binotto metterebbe sul piatto della bilancia situazioni di conoscenze tecniche, specifiche,  che sono ovviamente più di caratura. Dalla controparte non vi sarebbe la disponibilità a suddividere  delle responsabilità e si mormora che in ballo potrebbe rientrare la sponsorizzazione principe,  in casa Ferrari e quasi in fase di rinnovo, con il marchio “bianco rosso”. Illazione che ci lascia perplessi in quanto ciò darebbe la stura a dover fare strane interpretazioni sul rapporto di collaborazione economica e di immagine che si è presentato sinora.  Il “tabaccaio” a pochi chilometri da Maranello sta allestendo definitivamente uno stabilimento capace di produrre miliardi di sigarette all’anno ha fatto realizzare un “apposito e dedicato” casello autostradale, e sta studiando nuove soluzioni di settore per cercare di aggirare l’ostacolo del danno emergente alla salute per chi fuma. L’obiettivo sarebbe quello di riuscire a proporre un prodotto “ecologico” dal punto di vista della salute. Lasciare pertanto la Ferrari non sembra fare “tombola”.