Categorie
Senza categoria

Tre anni per studiare la nuova suddivisione dei premi in denaro per le squadre di F1 da applicare alla scadenza del Patto de la Concorde

 

Il baffuto (alla Cecco Beppe) Chase Carey, responsabile di Liberty Media che è subentrata alla gestione della F1 acquisendone il controllo da Bernie Ecclestone, ha scoperto alcune incongruenze nella gestione della F1.

“Noi di Media Liberty abbiamo rilevato il circus per porre fine ad una crisi che durava da tempo e che negli ultimi anni aveva perso molto del suo appeal e quindi del suo potere economico. Ed era inconcepibile per uno sport che è conosciuto praticamente in tutto il mondo. Ovviamente anche per noi conta il fattore business ma, come in ogni altra attività, per guadagnare occorre anche investire in nuove iniziative coinvolgenti per il pubblico presente sul circuito e per gli appassionati in genere”.

Sono state rese note le modalità, assolutamente arbitrarie, con cui Ecclestone pagava i premi a fine stagione. L’anno scorso ammontavano a 940 milioni di dollari, 143 milioni dei quali sono andati a Mercedes, Ferrari, Red Bull e McLaren solo per il fatto di essersi iscritte al campionato 2017, con un ulteriore bonus del 10% a fondo perduto per la Mercedes.

In base alle tabelle di Ecclestone ( rimarranno in vigore fino al 2020, alla scadenza dell’attuale Patto della Concordia), per il suo terzo posto tra i Costruttore nella stagione scorsa, la Ferrari ha incassato 180 milioni di dollari, contro i 72 assegnati alla quarta classificata, Force India, considerato un team minore.

Negli 180 milioni della Scuderia sono compresi i 68 milioni che Bernie ha deciso di assegnarle per la sua lunga militanza in F1. Altri bonus, per ragioni non note, sono assegnati a Mercedes (74 milioni), a Red Bull (74 milioni), McLaren (30 milioni), Williams (10 milioni). Ferrari, Mercedes, Red Bull, McLaren e Williams fanno parte dello Strategy Group, commissione incaricata di studiare le nuove norme tecniche per la categoria.

Quest’anno alla Ferrari (terza classificata nel 2016), andranno 180 milioni dollari; Mercedes (prima classificata), 171 milioni; Red Bull Racing (seconda classificata), 161 milioni; McLaren (6^) 97 milioni. A seguire alla  Williams , 79 milioni; Force India (4^), 72 milioni; Toro Rosso (7^), 59 milioni; Renault (9^), 52 milioni; Sauber (10^), 49 milioni; Haas (8^), 19 milioni.  Carey intende rivoluzionare dal 2021 la politica dei bonus e portare la distribuzione meritocratica dei premi. Ma se ciò comporterà una boccata d’ossigeno per i team minori,  per le cinque squadre maggiori significherà una drastica riduzione degli introiti stagionali che nessuna ha intenzione di accettare. Su questo punto Sergio Marchionne, presidente della Ferrari, è stato categorico e vedrete che prima o poi minaccia l’uscita dalla F1 per dedicarsi come marchio ferrari ad altre competizioni e sostituire la presenza di FCA con quella Alfa Romeo. I3 anni per concretizzare una nuova tabella di ripartizione dei premi, che può essere: prosecuzione dell’attuale politica dei bonus, opportunamente rivista in base alle prestazioni; suddivisione percentuale del montepremi fra tutte le squadre; premi in base ad un mix di prestazioni comprese tra qualifica, gara e fine campionato; premi in base alla classifica finale, eventualmente corretti in base all’importanza del team.