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Sicurezza stradale parole parole che al momento fanno indigestione e poi…quasi tutto rimane come prima

A propositi di Sicurezza Stradale, tutti parlano sempre e solo degli utenti della strada, argomento tabù è invece andare a parlare delle strutture che sono parte della Sicurezza Stradale in quanto fanno parte del “Teatro” in cui va di scena quotidianamente la circolazione stradale e ciclo-pedonale. Esempi tragici e lampanti, gli ultimi crolli di viadotti e le immagini di innumerevoli viadotti talmente malmessi che le armature in ferro sono esposte alle intemperie in quanto posizionate in modo errato durante la colata del cemento, troppo vicine alla superficie esterna. Proprio a proposito di situazione ciclo-pedonale vi vogliamo far presente quella di pericolo che si ha in V.le Moreali all’interazione con la pista ciclo-pedonale che è stata realizzata sopra l’interramento della linea ferroviaria provinciale che congiunge la stazione delle Ferroviaria provinciale con quella della Ferrovia dello Stato. Il confronto delle immagini è lampante. Vi è la presenza di un errore macroscopico nella realizzazione finale della struttura relativa al passaggio delle biciclette e delle carrozzine per i diversamente abili. Il progettista deve avere avuto un momento di estro, che non gli era stato richiesto. Partiamo dall’ immagine della parte denominata nord. Il pendio per le biciclette è perpendicolare alla percorrenza del traffico di V.le Moreali.  Se una bicicletta ha i freni rotti, se vi è una distrazione del ciclista, in particolare dei bambini che escono dalla vicina scuola, una carrozzina sfugge al controllo di chi la spinge e se un diversamente abile non riesce a rallentare la discesa tutti arrivano al centro della doppia carreggiata di transito delle vetture con le possibili conseguenze del caso. Incidente, feriti e forse morti. Per ora non è successo nulla. La buona stella  ci ha messo del suo. Non si continui a sfidare la sorte. Se si guarda la parte speculare della struttura che è identica a sud si vede che la discesa è parallela alla strada quindi per nessun motivo per anomalo che sia  può accadere qualcosa. Quello che è ancor più preoccupante è che i responsabili delle strutture coinvolte nella circolazione, a partire dal Sindaco, agli assessori preposti, per arrivare ai Presidenti delle Circoscrizioni, nonostante siano stati avvertiti da anni ed anni, per non dire decenni, ovvero dalla apertura dell’opera, non hanno preso in considerazione le segnalazioni e fatto  il ben che minimo intervento su chi di dovere. Basterebbe infatti mettere al bordo della pista ciclabile, dove sbocca la discesa incriminata, una sezione di una di quelle ringhiere  che sono presenti in altri punti delle piste ciclabili in città proprio per evitare la commistione tra le due situazioni andando a creare pericolo.