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FERRARI F1

A Maranello si analizzano e confrontano i dati delle due SF70H, trovando il tempo per un breve festeggiamento come tradizione dopo una vittoria

Maranello: In queste ore è frenetico il lavoro a Maranello per preparare in modo adeguato, vincente, il secondo gran premio della stagione, in Cina. Nazione che rappresenta un mercato interessante per i colori della Cavallino Rampante, in particolare in funzione del lancio della nuova Dino, a fine anno. E’  la macchina del 70° e destinata a raddoppiare i numeri di produzione dello stabilimento industriale  in corso di aggiornamento utilizzando parte degli spazi lasciati liberi dal vecchio reparto corse già demolito nella scorsa estate. Il lavoro oltre ad avere lo scopo di affinare le prestazioni della SF70H, in generale,  deve mettere a confronto i dati raccolti sulle prestazioni della Gina, la monoposto di Sebastian Vettel, con quelli raccolti sulla monoposto di Kimi Raikkonen. Alla fine gara con il suo 4° posto il finlandese ha lamentato un ritardo di oltre 22″ che si possono sintetizzare in 4-5/10 a giro. E dire che lui, nel finale, è riuscito a stabilire un tempo sul giro più veloce a fronte del vincitore, che in quel momento non aveva bisogno, ne voleva, mettere a rischio una vittoria andando a spremere ulteriormente la sua monoposto. Qui nasce l’arcano da analizzare: pilota o monoposto? Vittoria che Vettel voleva assolutamente per mettere in saccoccia i 25 punti che oltre all’aspetto prettamente personale, hanno un’ enorme valenza per la conquista del Campionato Mondiale Costruttori di cui la Ferrari è tornata, finalmente, a guidare la classifica iridata. Kimi è partito quarto ed è arrivato quarto. Si vocifera di un consumo “anomalo” di carburante a fronte di quello del suo compagno di squadra. Se il dato fosse vero al 100% sarà necessario capire come operare per equiparare, verso il basso, i suoi consumi in modo da garantirsi l’opportunità di ritornare in zona podio e poter sempre lottare senza dover fare i conti con il contagocce. Raikkonen, ricordiamo, è stato l’ultimo pilota Ferrari a vincere il mondiale piloti, dando una risposta concreta all’inizio dell’era “dopo Schumacher” Le cose potevano andare meglio anche nel successivo, 2008, ma lui  che giunse terzo, si mise a disposizione di Felipe Massa che aveva avuto un inizio di stagione migliore ed alla fine del campionato, nella sua San Paolo, fu campione del mondo per una manciata di secondi. Sino a quando, facendo gridare allo scandalo ed alla combine, Hamilton non riuscì in un recupero “miracoloso” al 5° posto, conquistando il punto in più necessario per vincere il titolo. Nell’analisi dei dati c’é comunque una priorità assoluta: la SF70H deve essere più prestazionale in qualifica e cercare di essere una costante presenza in prima fila visto che già dalla prima gara si è visto che la “teoria” del sorpasso quasi impossibile, è rimasta invariata rispetto al passato nonostante le molte modifiche del regolamento tecnico.