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Sono trascorsi 60 anni dalla morte di Castellotti a Modena

Modena: Era il pomeriggio del 14 marzo del 1957  Mio padre, come al solito, quando si sentiva un rombo di motore proveniente dall’Aerautodromo,  mi stava portando alla pista per seguire le prove. Ogni giorno era un testa a testa tra Ferrari e Maserati.il tutto sempre in un crescendo rossiniano.  Quel giorno eravamo in ritardo, rispetto al solito.  Un ritardo che, con il pensiero di poi, posso dire che ci ha salvato la vita. Eravamo infatti soliti seguire i test dalla tribunetta del Circolo della Biella all’esterno della S, la variante  Stanguellini. Punto che consentiva una valutazione oggettiva dell’agilità delle monoposto all’ interno di questa variante, abbastanza insidiosa. All’altezza di P.le Sant.Agostino incontrammo un’ambulanza che, correndo come il vento a sirene spiegate e seguita da un paio di altre vetture, si infilò nell’ingresso del Pronto Soccorso. Troppa agitazione per un qualcosa di normale, se normale si può definire un intervento di un ambulanza. In particolare allora Arrivati alla pista trovammo un gran movimento, un’ agitazione mai vista, gran andirivieni di  auto della polizia a sirene spiegate.  La monoposto Ferrari condotta da Eugenio Castellotti si era schiantata, da pochi minuti, sulla Tribunetta del Circolo della Biella, casualmente vuota. Altrimenti sarebbe stata una strage. Castellotti stava cercando di strappare il record della pista non solo a Jean Behra, ma in particolare alla Maserati. Allora i due marchi erano avversari all’ennesima potenza. Un test che era stato “comandato” da Enzo Ferrari in persona che a sua volta aveva deciso di far convocare il pilota di Lodi che era appena partito in prima fila nel G,p. d’Argentina. Una cosa é certa: la monoposto non ha minimamente rallentato all’ingresso della variante Stanguellini, arrivando agli oltre 200 km/h che si potevano raggiungere alla staccata del rettifilo dei box. Gli alti cordoli hanno fatto da trampolino La breve carambola che ne è seguita è stata senza scampo  per il pilota italiano. La Ferrari si schiantò, distruggendosi, sulla tribunetta. I soccorsi abbastanza veloci, anche in funzione delle poche centinaia di metri che separavano l’Ospedale S.Agostìtino dalla pista poterono solo certificarne il decesso. Nel tutto comunque quella disperata corsa al nosocomio per non lasciare nulla al caso. Cosa e perchè? Ancor oggi il tutto sembra essere avvolto nel mistero e comunque le persone che potevano sapere oggi non ci sono più. Disputa a parte, con le sollecitazioni di Enzo Ferrari, alla ricerca del record del tracciato da togliere alla Maserati, si parlò di un problema tecnico all’albero di trasmissione. Cosa che non giustificherebbe l’assoluta mancanza di un sia pur minimo rallentamento. Si parlò di un errore umano, legato al momento difficile che Castellotti stava vivendo nel rapporto sentimentale che lo legava a Delia Scala, impegnata in uno spettacolo teatrale a Firenze da cui Castellotti faceva la spola notte tempo con Modena e Lodi.