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FERRARI F1

Dante Alighieri avrebbe messo la F1 nella 10a bolgia dell’8° canto dell’inferno

Barcellona: Il sommo poeta, Dante Alighieri, avrebbe di che sguazzare se fosse in quel di Barcellona  per ritoccare con mano la descrizione delle bolge e cantici dell’Inferno. Forse solo nell’ultima giornata di test si potrà avere un panorama più concreto di quelli che sono i livelli raggiunti nello sviluppo delle monoposto e del “matrimonio” con i nuovi pneumatici. Solo oggi la Ferrari si è avventurata nella ricerca di nuove sensazioni, utilizzando le mescole più morbide che aveva sempre ed accuratamente lasciato nel cassetto.  I tempi sul giro non sono migliorati più di tanto. Ovvio, a Vettel era stata data  disposizione, tassativa, di non compiere nessun giro completo con l’acceleratore flat, ma di sezionare i vari tratti di pista  in modo che il tempo “ideale” rimanesse un vero segreto all’interno dei computer di pista e nel Virtual Garage di Maranello. Non crediate che le altre squadre  siano: santi in paradiso. I primi a fare un riferimento cronometrico, in una parte differente del tracciato, e non sulla linea del traguardo furono tecnici e piloti della Williams una ventina di anni orsono. La “furbata” riuscì a resistere “celata”  per un periodo abbastanza lungo e fu scoperta casualmente da chi era andato a cronometrare i singoli passaggi in altra posizione a freonte del rettifilo dei box per vedere come si comportavano le monoposto sul misto durante i test di sviluppo che erano una parte integrante della stagione tra una gara e l’altra . Ferrari e Mercedes sembrano, ribadiamo sembrano, in particolare per le prestazione della “stella a tre punte”, pronte alla singolar tenzone mentre le altre monoposto avrebbero ancora bisogno di essere sviluppate ed inseguono, Caso a parte l’ esclusione per il “disastro” Mc Laren, messa in grossa difficoltà dal motore Honda. Alonso non lesina certo i suoi commenti taglienti in tal senso. Una cosa è certa oltre ad essere prestazionale, la SF70H è caratterizzata da una scocca decisamente resistente agli impatti. E’ stato possibile dare a Vettel, per oggi, una monoposto all’altezza della situazione, con l’opportunità di continuare a macinare chilometri, acquisire informazioni e poter concentrarsi, in finale di sessione, ad una lunga serie di out ed in per la corsia dei box onde dare l’opportunità per  la squadra dei meccanici destinata al cambio gomme di allenarsi. Una ovvia necessità per completare il programma della giornata in quanto Vettel aveva già messo in paniere: il record sul giro, sia pure ancora oltre l’ 1’19”. 156 giri percorsi in totale in cui è stata inserita una simulazione completa di gara. Simulazione conclusasi  ad un ritmo molto sostenuto.