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C'era una volta

Le piccole grandi auto da corsa di Stanguellini in attesa del traslocco in una nuova e più importante casa

Modena: Le piccole grandi auto della Stanguellini sono in attesa di una nuova, più grande ed organizzata casa dove potersi mostrare nello loro grandezza. Il tutto sarà nuovo e a più ampio respiro, sempre al civico 756 di via Emilia est a Modena. L’inaugurazione è prevista per l’inizio estate. Un vero Museo dell’automobile dove non sono esposti solo i risultati finali, ovvero le mitiche vetture da competizione, ma anche tutto quanto c’è stato di necessario da utilizzare dietro le quinte delle competizioni. Come, dove, quando, perché e con che cosa. Cose, non solo cosa. Oltre alle capacità umane di persone che ormai non sono più tra noi, per poterci spiegare in prima persona, le cose. Gli attrezzi, che sono state alla base della trasformazione di un “anonimo” pezzo di metallo in un opera d’arte agonistica. Questa è la parte del museo che ha la ragione di essere visitata, analizzata, intuita con la massima attenzione per fare da trade union tra l’inizio, dal “grezzo”, per arrivare,  al finito, la vettura rombante e vincente. Pinze, martelli, chiavi inglesi, cacciaviti, scalpelli, ganasce, torni, trapani, ganasce,  lime e magli. Tutto il necessario per forgiare la lamiera in carrozzeria ed un metallo in un motore. Poi……. i banchi prova: quello per gli impianti elettrici,  per il motore  termico e per il cambio. Di queste apparecchiature, in particolare, si vuole realizzare un apposita sezione in cui farle vedere come operavano. Far capire, ai visitatori, come era l’ iter per sviluppare un motore. Renderlo affidabile e potente. Per non dimenticare gli accessori, dai canestri per olio e benzina, gli imbuti con il filtro in pelle, i misuratori di pressione, le colonnine per il rifornimento. Vi sono poi alcune “chicche” come una biella madre e due “figlie”,  prototipo di studio di una sola sezione  del basamento per realizzare un motore a 12 cilindri con l’ingombro, in lunghezza, di un 4 cilindri. Quasi a fianco, in netto  contrasto, il lunghissimo asse a cammes del motore in linea di una Bugatti  57c.  Motore che a suo tempo Vittorio Stanguellini si trovò a far ricostruire sulle insistenze di  un cliente che lo aveva profondamente danneggiato, sbiellando,  su rettifilo di Monza in una gara riservata alle vetture storiche. Oggi il museo non è visitabile, anche perché alcuni dei pezzi più pregiati sono in giro per il mondo a rappresentare, in fiere di settore, il made della Modena dei Motori.