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FERRARI F1

Alla faccia del proverbio in GES Ferrari hanno acceso per la prima volta il motore montato sulla monoposto nata dal progetto 668 e pronta per scendere in pista il 24 febbraio venerdì, proprio come oggi

Maranello: Alla faccia della cabala. Le prassi di Enzo Ferrari sono  state completamente dimenticate. Il Drake era oltremodo superstizioso e faceva seguire alla lettera, ai suoi uomini, il proverbio: “di venere e di marte” non ci si sposa e non si da inizio all’arte. Ovvero al venerdì in particolare ed al martedì non si metteva in pista una vettura nuova di pacca. La smania di vedere se ogni cosa era al suo posto ed ogni posto aveva la sua cosa, oggi pomeriggio è stato acceso, per la prima volta, il motore sulla monoposto appena terminata di montare. Tutto quanto è stato possibile far girare  lo si è fatto girare . Una motivazione a questa ansia c’era:si voleva esorcizzare quanto era successo nella giornata di ieri quando Vettel è rimasto vittima di un incidente durante il test di sviluppo, con pista bagnata, della nuova filosofia di pneumatici da pioggia da utilizzare in gara. Un crash serio che ha richiesto un radicale intervento per il ripristino delle barriere di sicurezza ed ha consigliato un po di riposo al pilota. I danni subiti dalla monoposto “Mule” sono stati di una tale entità che non è stato possibile ripararli in tempi utili  per proseguire, almeno con il neo acquisto Giovinazzi, il lavoro nella giornata odierna. Un test che dovrà essere riprogrammato, quanto prima, per avere le giuste informazioni del caso visto che Mercedes e Red Bull saranno protagoniste di analoghi test per il futuro e la Ferrari non si può permettere di non avere le stesse tipologie d’informazioni.