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Antonio Giovinazzi: tra color che son sospesi

Maranello:  Antonio Giovinazzi sembrava finalmente destinato ad essere il primo pilota italiano ad entrare nel futuro della Ferrari, come terzo pilota. Ovvero quel pilota che molte altre squadre utilizzano nella mattinata del venerdì per sviluppare e selezionare novità tecniche a favore dei piloti di prima squadra,  affinché gli stessi possano poi avere una possibilità di scelta più rapida. Suo mentore è stato Sergio Marchionne e pertanto la cosa è stata accolta con un imprimatur al top. Essere il terzo pilota, però, in un momento in cui i test di sviluppo in pista sono praticamente nulli, è poco per potersi evolvere dal punto di vista tecnico ed acquisire la forma mentale necessaria per sviluppare un fine settimana di prove e gara. Cosa che può avvenire solo se si è sempre in pista  e pilota a tempo pieno. Spesso,oltre al tempo in pista del solo venerdì mattina, essere terzo pilota significa passare ore ed ore al simulatore, questo almeno se una squadra al top non ha degli accordi specifici, o controlla un team satellite in F.1. Le opportunità di arrivo dell’Alfa Romeo sono ancora lontane. Quanto dichiarato da Marchionne ha automaticamente messo in panchina buona parte degli altri piloti che fanno parte della FDA. Da un imprimatur così importante al passaggio tra “color che son sospesi”, nell’Inferno dantesco, è stato breve. Il posto in Sauber, che sarebbe stata la logica collocazione del pilota italiano, in quanto la scuderia svizzera utilizza motori Ferrari sia pure della passata generazione quest’anno,  è già stato occupato dal pupillo di Toto Wolff  e pilota della sfera Mercedes, Werlhein. Dopo il repentino ed inaspettato  ritiro di Rosberg sembrava che Werlhein fosse il predestinato a sostituirlo, ma… alla fine questo secondo volante libero in Mercedes, a fianco di Hamilton, è stato occupato da Bottas di provenienza Williams, motorizzata Mercedes. Questa è stata una operazione abbastanza complessa che sembra aver coinvolto anche Paddy Lowe che, da responsabile tecnico della Mercedes, non ha trovato, in scadenza di contratto,  gli accordi normativi ed economici necessari per continuare una collaborazione che è stata decisamente “fruttifera”. Lowe, sembra essere stato liberato dai vincoli restrittivi di passaggio alla concorrenza, che di norma coinvolgono un tecnico di quel livello a fine rapporto di lavoro,  e sarebbe già operativo in Williams. A creare scompiglio e far “cadere” Giovinazzi nel inferi è stata la situazione quanto mai critica e per certi aspetti anomala della Manor, cui era destinato Werhlein , e passata in amministrazione. Come se questo non bastasse Mik Schumacher è entrato  della sfera della Prema Racing la squadra di F3 da tempo  molto legata alla Ferrari, in particolare per svezzare giovani talenti.